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Michele Angileri

Canale San Nocaio

Nelle montagne calcareo-dolomitiche della porzione nord-occidentale della Calabria si alternano rocce compattissime e calcari granulosi straordinariamente fragili, che sembrano triturati da chissà quale cataclisma. Proprio entro un banco di calcare "triturato" si apre la gola del Canale San Nocaio, circondata da un suggestivo paesaggio di calanchi. La discesa della gola del San Nocaio è un ottimo modo per apprezzare a fondo le forme e i colori del paesaggio generato da questa roccia particolare, tipica di questa regione.

Nome Canale San Nocaio
Regione Calabria, Valle del Lao
Centro urbano più vicino Papasidero
Dislivello 320 m
Sviluppo 2500 m
Verticale massima 18 m
Roccia calcare dolomitico "triturato"
Difficoltà3 (primavera, autunno)
Navetta Consigliabile. Se ne può fare a meno.
Esplorazione Michele Angileri, Andrea Pucci; 11 agosto 2008

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Il Canale San Nocaio ha altre due gole. La prima è lunga un paio di chilometri e inizia circa 2 km più a valle del tratto descritto in questa scheda. La roccia è la stessa del tratto a monte. La gola è ampia e boscosa, sempre percorsa da un sostanzioso flusso idrico, ricca di sorgenti. Le corde non sono necessarie: la si percorre camminando (talvolta con l'acqua al bacino) e arrampicando sui massi.

La seconda gola si trova sotto il paese di Papasidero, alla confluenza tra il San Nocaio e il fiume Lao. Si tratta stavolta di una suggestiva forra stretta tra pareti di roccia compattissima. È stretta al punto che non ci si accorge di essa neppure mentre la si attraversa in alto sul ponte della strada che porta a Scalea. È uno splendido oscuro corridoio di pietra, lungo 200-300 m, privo di cascate e dunque facilmente percorribile a piedi bagnandosi fino al bacino.

Foto di Michele Angileri e Andrea Pucci

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