canyon exploring with Michele Angileri

Il grado di difficoltà di un canyon

Per misurare la difficoltà di un canyon adopero una scala di mia invenzione. Per me la difficoltà dipende da 7 differenti aspetti, secondo le tabelle seguenti. La valutazione numerica di un aspetto viene scelta sulla base della presenza di una delle condizioni elencate nelle tabelle.
Il grado di difficoltà è dato dalla somma delle valutazioni numeriche dei 7 aspetti. Il risultato è un numero compreso tra 0 (gola molto facile) e 15 (gola quasi impossibile da percorrere).

La difficoltà di una forra può variare con la stagione, anche in condizioni normali. Nelle schede viene dunque riportata la stagione a cui la valutazione fa riferimento. Ovviamente possono esserci condizioni climatiche diverse anche nelle stagioni indicate. Per esempio, nel corso di un'estate particolarmente piovosa le condizioni idriche della forra rimangono di tipo primaverile ... Occorre dunque porre grande attenzione alla piovosità delle stagioni, tenendo presente che la valutazione fornita con le schede è indicativa e dunque non necessariamente esatta.

La difficoltà di una forra può inoltre aumentare drasticamente in seguito agli effetti di una piena o di una frana. Tronchi incastrati possono creare da un anno all'altro difficoltà inattese. Una piena o una frana possono distruggere gli armi, creare nuove vasche da dover percorrere a nuoto, creare un sifone, delle sabbie mobili, ... Se accade un evento del genere la difficoltà della gola potrebbe rivelarsi molto più alta di quello che viene riportato su una scheda di questo sito.
Siate dunque coscienti che il torrentismo è uno sport d'avventura. Preparando la discesa di una gola è meglio pensare anche all'eventualità di affrontare difficoltà eccezionali.

Discese con la corda
In quasi tutte le forre ci sono dislivelli verticali da superare con la corda. Una verticale di altezza inferiore ai 25 m solitamente non pone problemi di discesa. (N.B. La lunghezza di una calata con la corda va misurata a partire dal punto di ancoraggio e fino al punto da cui si recupera la corda). Altezze maggiori richiedono corde più lunghe (e dunque zaini più pesanti, cioè maggiore affaticamento), hanno un impatto psicologico più forte (inquietudine, paura), possono porre problemi di recupero della corda o di logoramento della stessa su spigoli e lame di roccia. Se l'altezza è superiore ai 50 m questi problemi risultano amplificati, e inoltre può essere impossibile o fortemente sconsigliato scendere la verticale in un solo tiro di corda. La difficoltà dipende dunque anche dall'eventuale presenza di discese a più tiri, e dalla comodità delle soste, indendendo come "comoda" una sosta in cui si sta in piedi in più persone.
0 non servono corde
1 calate monotiro inferiori ai 25 m
2 calate monotiro inferiori ai 50 m
3 calate superiori ai 50 m; calate a più tiri con soste comode
4 calate a più tiri con soste scomode

Cascate
In presenza di scorrimento idrico le discese con la corda diventano più difficili e possono diventare pericolose in presenza di forti portate d'acqua. Un ulteriore aumento di difficoltà si ha in corrispondenza delle marmitte pensili, che talvolta interrompono una calata a tiro unico. L'attraversamento di una marmitta pensile rende necessario agire sul discensore per ridurre l'attrito, che va poi aumentato di nuovo una volta superata la marmitta. Se la portata è forte, nella marmitta pensile possono generarsi vortici in grado di catturare il torrentista.
0 l'acqua non c'è o comunque non disturba le calate
1 l'acqua interferisce con le calate (p.es. sposta i piedi); calata a tiro unico interrotta da una vasca profonda non pericolosa
2 passaggi in apnea sotto cascata; calata a tiro unico interrotta da una vasca profonda pericolosa
3 impossibile scendere sotto cascata: aggiramento non banale con staffe o traverso

Acqua
La presenza di acqua nelle forre costringe all'uso di una muta. L'attrezzatura diventa dunque più pesante, i movimenti sono ostacolati e resi più faticosi se si indossa una muta di neoprene, occorre nuotare, e inoltre le ripetute immersioni in acqua provocano importanti perdite di calore, generando un notevole ulteriore affaticamento. Indipendentemente dall'eventuale disturbo nelle calate, la presenza di acqua aumenta di per sé la difficoltà di una forra. Se poi la portata è alta possono sorgere problemi perfino nel corso del superamento a nuoto di vasche o canali, e talvolta possono formarsi vortici molto pericolosi in corrispondenza di dislivelli minimi (inferiori a 1 m). Queste situazioni diventano estreme se la portata del corso d'acqua è superiore a 1 mc/s.
0 l'acqua non c'e', o comunque non serve la muta
1 si nuota, o comunque serve la muta
2 in qualche punto la corrente è pericolosa; si nuota molto a lungo
3 la corrente è pericolosa in molti punti

Arrampicate
Normalmente una discesa torrentistica presenta un certo numero di disarrampicate, ossia arrampicate in discesa. Laddove le disarrampicate risultino difficili o siano ritenute pericolose, il torrentista utilizzerà la corda. Pertanto non ha senso introdurre un grado di difficoltà legato alle disarrampicate, che scompaiono quando sono difficili!
Ci sono casi, tuttavia, in cui si è costretti ad arrampicare in salita (p.es. per uscire da una marmitta vuota). Queste arrampicate obbligatorie in salita possono essere difficili o richiedere addirittura mezzi artificiali (staffe, chiodi, ...).
0 solo disarrampicate
1 arrampicate in salita difficili o in artificiale

Durata
Normalmente una discesa torrentistica impegna per poco più di mezza giornata. La durata complessiva di una discesa è la somma del tempo richiesto per percorrere la gola (di solito inferiore alle 4-5 ore), del tempo necessario per raggiungere a piedi l'inizio del canyon, di quello necessario per tornare alle macchine una volta terminata la gola, e infine del tempo necessario alla navetta.
La navetta è una procedura talvolta necessaria alla discesa delle gole. Si impiegano due automezzi: uno viene lasciato in un punto il più possibile vicino all'uscita della gola, mentre con l'altro automezzo si cerca di avvicinarsi il più possibile all'ingresso della gola. Così facendo si riduce la durata complessiva dell'escursione. La navetta è indispensabile laddove il percorso che porterebbe dall'uscita della gola al punto dove si è lasciato l'unico automezzo è particolarmente lungo e faticoso.
Il tempo di navetta va computato nella durata complessiva della discesa.
Una discesa più lunga è ovviamente una discesa più difficile.
0 durata normale: impegno complessivo inferiore alle 7 ore
1 giorno pieno: impegno complessivo superiore alle 7 ore
2 serve più di un giorno

Rischio di piena
Le forre non sono un buon posto dove trovarsi se il tempo è piovoso. Gli stretti passaggi delle gole possono venire repentinamente colmati da micidiali quantità d'acqua, che scorre violenta trascinando qualunque cosa (tronchi, sassi, ...). La discesa delle cascate diventa impossibile. Se (come spesso accade) la piena giunge in forma di onda c'è un'alta probabilità di morire: la piena a onda è un vero e proprio muro di acqua e sassi che come un treno investe ogni cosa sul fondo della gola.
Se le previsioni meteorologiche danno pioggia c'è dunque una sola cosa saggia da fare: rinunciare alla gita. Se però le previsioni sono incerte, se le eventuali precipitazioni previste sono deboli e non a carattere temporalesco allora (non esprimendosi la meteorologia in termini di certezze bensí di probabilità) si può ragionevolmente arrischiare la discesa di una gola, a patto che:

1) la gola presenti frequenti vie di abbandono, da utilizzare senza esitazioni al primo segno di cambiamento del tempo (p. es. al primo tuono)
2) la gola sia poco soggetta a piene pericolose: i segni delle piene passate sono evidenti all'occhio esperto, e sulla loro base si può valutare la frequenza e la forza delle piene

Ritengo che una gola soggetta a piene pericolose debba essere considerata più difficile.

0 rischio basso: la gola non sembra andare in piena facilmente, e comunque ci sono frequenti slarghi e uscite laterali
1 rischio alto: ci sono tratti privi di uscite nei quali si potrebbe venire colti da una piena

Rischio di frane e cadute di sassi
L'unico rischio sostanzialmente inevitabile quando si percorre una gola è costituito dai sassi che possono ad ogni momento precipitare dai versanti. Le gole però hanno un livello di franosità diverso a seconda della compattezza della roccia incassante e dell'altezza delle pareti. In una gola franosa è meglio essere veloci (e dunque esperti al punto da sapersi muovere velocemente) e capire quali sono i luoghi relativamente sicuri dove ci si può fermare.
Inoltre di solito alla franosità dei versanti corrisponde l'instabilità del fondo della gola. Se la roccia è molto fratturata o poco compatta è facile che la discesa dei salti comporti il rischio che il torrentista o la corda facciano cadere dei sassi, che possono colpire qualcuno o danneggiare la corda stessa. Le partenze dei salti possono consistere in cumuli di detriti tenuti malamente in equilibrio dalle ramaglie, e in questo caso il rischio è alto e bisogna sapere bene dove mettere i piedi e dove far passare la corda. Conviene bonificare il salto buttando giù tutto quello che ci sembra instabile, ma non sempre è possibile farlo.
Ci sono poi situazioni di estrema franosità, che sconsigliano fortemente la discesa. Tali situazioni possono verificarsi anche laddove il fondo della gola sia occupato da nevai in scioglimento, prossimi al crollo.
0 rischio basso: le pareti appaiono sostanzialmente stabili e compatte
1 rischio medio: sulle le pareti appare roccia instabile
2 rischio alto: i versanti scaricano spesso, oppure ci sono cascate con roccia o detriti instabili
3 rischio altissimo: ci sono importanti frane in corso, oppure nevai instabili

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