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Michele Angileri

Fosso Raimucci

Tra le colline di Arpino si nasconde questo bel percorso torrentistico, decisamente inatteso e particolare. Tratti incassati, brevi forre, cascate, pozze ma anche giungle di rovi, caos di massi e tratti di marcia, in un luogo dalle caratteristiche non proprio conformi all'idea comune di "gola" o di "forra". È un Fosso, ma è un bel Fosso.

Nome Fosso Raimucci
Regione Lazio, Ciociaria
Centro urbano più vicino Arpino
Dislivello 300 m
Sviluppo 2 km
Verticale massima 23 m
Roccia Calcare, conglomerato
Difficoltà2
Navetta Possibile
Esplorazione Prima esplorazione: Carlo Scappaticci - febbraio 2010
Prima discesa in stile torrentistico: Michele Angileri, Carlo Scappaticci - 4 febbraio 2011

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Anni fa fui contattato da un tizio di Arpino, un appassionato di Natura e di avventura che stava realizzando una carta escursionistica e un guida delle colline di Arpino e delle Gole del Melfa per conto della locale Comunità Montana. Navigando sul web il tipo si era imbattuto nel mio sito, ed era rimasto colpito dalle foto che ritraevano i torrenti della sua zona, ( Santopadre, Contieri, Valle, Morrone). L'esistenza di tali scenari a due passi da casa (letteralmente) gli destava stupore. Da ragazzo gli era capitato di recarsi con gli amici a fare il bagno nelle pozze dei torrenti della zona, e dunque anche al Fosso di Santopadre. Inoltre la realizzazione della cartina escursionistica lo aveva portato sugli antichi sentieri che attraversano la forra di Santopadre, nei pressi di cascate e laghetti. Ciononostante le foto del mio sito gli svelavano qualcosa di nuovo, un modo diverso e inatteso di percorrere quei paesaggi.
Carlo mi fece capire che gli interessava provare la discesa del Fosso, e così un giorno venne con noi a Santopadre. Fu per lui un giorno di entusiasmo assoluto, di sorprese e di scoperta. Uscito da Santopadre decise di comprarsi l'attrezzatura, per potere godere ancora di quegli scenari e di quel tipo di immersione nella natura.

Passano gli anni, si succedono esperienze di torrentismo (in buona parte assieme a me e Andrea). Un giorno Carlo si ricorda di un altro torrente dove era andato da ragazzo a fare il bagno, un torrente molto vicino al suo paese ... Chissà se anche quello ha caratteristiche simili a Santopadre.
E così, un giorno di febbraio del 2010, Carlo prende la corda, indossa la muta e si infila nel torrente.

Ciò che trova lo lascia a bocca aperta: il torrente è pieno di cascate e pozze, forse più che a Santopadre! Non ci sono tratti inforrati, e Carlo può così aggirare i tratti con le pozze più profonde arrampicandosi sui fianchi della valle e ridiscendendo al greto più avanti. A un certo punto la pendenza si addolcisce e il greto si riempie di rovi. Carlo abbandona la discesa e raggiunge una strada che lo riporta alla macchina. Molto più a valle c'è un'altra cascata (anzi due), ma non si capisce come armarla: si tratta infatti di un ampio gradino orizzontale privo di ancoraggi naturali.

La sera Carlo mi telefona: sapessi che ho trovato! Ti mando un po' di foto. Lì dobbiamo tornarci assieme: la cascata più alta non sono riuscito a scenderla, e inoltre ho aggirato alcune cascate che avevano alla base delle pozze profonde.
Ovviamente io sono d'accordo, ma tra una cosa e l'altra, tra impegni, problemi di salute e cattive condizioni idriche passa un anno intero. Alla fine, però siamo lì, a percorrere integralmente il torrente, cascata dopo cascata, pozza dopo pozza. Inaspettatamente spunta fuori un suggestivo tratto inforrato, che prosegue verso un corridoio con cascate. Giungiamo così alla cascata più alta, oggettivamente difficile da armare.

A mio giudizio il Fosso Raimucci è una splendida scoperta, assolutamente inattesa, che getta una nuova luce sui possibili percorsi torrentistici ancora sconosciuti nel Lazio. Complimenti a Carlo!

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