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Michele Angileri

Cascata della Voltarina

Percorrendo i paesaggi collinari ad est del Lago di Bolsena, tra campi coltivati, fattorie e borghi medievali, non si vede nulla che racconti delle potenti e violente eruzioni vulcaniche che hanno creato questo territorio. Oggi tutto appare dolce e a misura d'uomo ma una volta (200-300 mila anni fa) possenti colate laviche sgorgavano dalle fratture della terra e ricoprivano le aree circostanti con strati di basalto che venivano poi ricoperti a loro volta dalle eruzioni successive.
Ci sono punti, però, in cui questa antica storia geologica diviene evidente anche agli occhi del profano, punti ben nascosti, difficili da raggiungere. Uno di questi è la Cascata della Voltarina, che precipita in un abisso generatosi sull'orlo di antiche colate laviche grazie all'erosione di un torrente e ai crolli avvenuti nel corso dei millenni. È possibile (ma non semplice) risalire il torrente fino al monumentale anfiteatro naturale, caratterizzato da una straordinaria formazione di basalto colonnare, di rara bellezza. Si può ovviamente arrivare allo stesso punto calandosi giù dalla cascata, che quando è percorsa dall'acqua regala scenari indescrivibili e momenti indimenticabili.

Nome Cascata della Voltarina
Regione Lazio - Regione vulcanica
Centro urbano più vicino Vetriolo
Dislivello 85 m
Sviluppo 200 m
Verticale massima 40 m
Roccia Basalto
Difficoltà5
Navetta Possibile
Esplorazione Prima discesa in stile torrentistico: Michele Angileri; 18 dicembre 2022

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Nel momento in cui scrivo, la Cascata della Voltarina è un luogo poco conosciuto. Solo i più attenti escursionisti l'hanno vista dal vivo, risalendo il torrente fino alla base della cascata.
Mi dicono che molti anni fa qualcuno ha sceso la cascata con la corda, con un armo realizzato sul bordo della cascata proprio sulla linea di caduta dell'acqua. Possibile: la Voltarina è in secca per buona parte dell'anno, e quando una cascata è in secca la discesa lungo la via dell'acqua è la più sicura. Dell'armo, in verità, io non ho visto traccia, ma è anche vero che un armo realizzato sulla linea dell'acqua non sopravvive alle piene del torrente.

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