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Michele Angileri

U Uattenniere

Il paese di San Fele sorge arroccato sul colle roccioso ai piedi del quale si sviluppa la gola del Torrente Bradano (da non confondere con l'omonimo fiume lucano), conosciuta oggi col nome di U Uattenniere. Il nome è la dialettizzazione di Battendiere, una antica macchina a energia idraulica utilizzata per la lavorazione della lana: sul torrente sorgevano infatti opifici di questo tipo. Il suono della parola "Uattenniere", però, è potente e inquietante, e mi fa automaticamente pensare all'acqua che con un rombo cupo batte potentemente precipitando dalle cascate per infilarsi in un oscuro e misterioso corridoio di pietra, l'acqua che cade battente verso l'oscurità, l'acqua che "batte il nero".

In tempi recentissimi gli abitanti di San Fele hanno riscoperto la bellezza e il pregio ambientale della gola del Bradano e delle cascate, ed hanno iniziato una oculata opera di valorizzazione e tutela del sito, sull'onda della quale qualcuno ha provato a verificare se la gola e le cascate potessero essere un valido percorso di torrentismo.

Lo sono, assolutamente.

Nome U Uattenniere
Regione Basilicata
Centro urbano più vicino San Fele
Dislivello 180 m
Sviluppo 2 km
Verticale massima 14 m
Roccia Calcare marnoso
Difficoltà3
Navetta Possibile
Esplorazione Prima discesa torrentistica del tratto superiore: Santo Galatà, Rocco Caldarola, Franco Lauciello, Antonio Cutro; 9 luglio 2011
Prima discesa torrentistica del tratto inferiore: Michele Angileri, Carlo Scappaticci; 19 ottobre 2011

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

A settembre 2011, navigando su youtube, mi imbattei per caso nel video con cui l'associazione "Lucani in Natura" documenta la prima discesa torrentistica della gola del Bradano. Che bella gola!
Decisi di andarci. Mi studiai il percorso attraverso le carte topografiche e le foto satellitari (come faccio sempre), quindi mi ci recai in compagnia dell'amico Carlo. Eravamo alla fine di una stagione particolarmente secca, e la portata del torrente era notevolmente inferiore a quella del mese di luglio, quella documentata su youtube, ma il posto era all'altezza delle aspettative. Le cascate, però, terminavano molto prima del punto che avevo immaginato guardando le immagini satellitari. Camminammo a lungo sul greto del torrente, qui privo di difficoltà, e passammo sotto il ponticello da cui era terminata la discesa esplorativa documentata su youtube. Più avanti, però, (come avevo immaginato) il torrente si inforrava di nuovo, e in maniera ancora più marcata di quanto avevamo visto nella parte precedente. La roccia era diversa: bianca, molto compatta, a strati inclinati. Eravamo in un tratto mai disceso prima di allora (lo vedete nelle foto da 11 a 16), perfino più bello del tratto precedente ma con un difetto: una piccola parte dell'acqua che vi scorre proviene dal depuratore di San Fele e questo peggiora la qualità complessiva delle acque sebbene queste rimangano balneabili.

Qualche giorno dopo ebbi una conversazione con Michele Sperduto, abitante di San Fele e tra i principali responsabili della tutela e valorizzazione dello Uattenniere, in qualità di presidente del locale comitato. Michele mi confermò che il secondo inforramento dello Uattenniere non era stato disceso prima di allora, ma aggiunse che non si trattava di un tratto sconosciuto. Lui stesso ci si era recato più volte e, pur non potendo percorrerlo lungo il greto era riuscito a raggiungerne i punti più caratteristici percorrendo antichi sentieri o avventurandosi sulle rocce e nella macchia.
Riguardo al depuratore, Michele sostenne che la situazione può essere migliorata se non addirittura risolta del tutto e mi assicurò il suo impegno in tal senso. Vedendo quello che (assieme ai suoi concittadini) ha fatto finora per lo Uattenniere sono sicuro che si impegnerà in questo senso, ma sarà dura!!

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