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Michele Angileri

Riu Contra Manna

I graniti della Gallura raggiungono la loro massima elevazione col massiccio del Monte Limbara, un universo di picchi rocciosi dalle forme affascinanti ammantati da boschi e protetti da una impenetrabile macchia mediterranea. La sua mole che svetta inconfondibile al di sopra delle colline circostanti è solcata da valli selvagge che in qualche caso custodiscono itinerari torrentistici interessanti ma poco incassati, in cui la roccia e i massi sono i protagonisti.

Il Rio Contra Manna è uno dei principali corsi d'acqua del versante meridionale del Limbara.

Nome Riu Contra Manna
Regione Sardegna, Gallura
Centro urbano più vicino Berchidda
Dislivello 230 m
Sviluppo 1200 m
Verticale massima 20 m
Roccia Granito
Difficoltà3
Navetta Possibile
Esplorazione Michele Angileri; 3 giugno 2019

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

7 anni ... Pochi, tanti ... Sono passati in fretta (sembra ieri) ma mi sembrano un tempo infinito ... Alcune cose sono cambiate, molte cose sono cambiate, anch'io sono cambiato, almeno un po' ... ma ho sempre la passione per le forre, mi piace ancora esplorare, immergermi e "perdermi" negli scenari naturali più affascinanti e solitari.
E in Sardegna c'è tutto questo: ci sono forre da esplorare e ampie solitudini naturali in cui perdersi per un po'.

10 anni fa ce n'erano di più di forre da esplorare. La Sardegna era più misteriosa allora, più sconosciuta a me ma anche alla gente del posto. Da subito, dalla prima volta che misi piede sull'isola capii che quello era un terreno di gioco perfetto per me, era un luogo dove cercare e trovare l'abbraccio della Natura, maestosa, aspra ma amichevole, l'immutabile divenire. Una terra lontana quanto basta per garantirmi la fuga dalla quotidianità e allo stesso tempo godibile anche avendo a disposizione solo un weekend ...

Così iniziarono le mie incursioni torrentistiche in Sardegna, sempre in compagnia dell'amico Andrea Pucci. Viaggio dopo viaggio, esplorazione dopo esplorazione, iniziai a conoscere e capire quei luoghi, il paesaggio, i torrenti. Li raccontai in questo sito, e altra gente iniziò a conoscere e a frequentare quei torrenti e a capire quel paesaggio. Per un periodo si unirono a noi gli amici cagliaritani Guido Biavati ed Elisabetta Pinna, e furono ancora esplorazioni e scoperte.
Poi, un giorno, il gioco si fermò. Quasi sempre un gioco a un certo momento finisce: ci si inizia ad annoiare, forse a stancarsi del gioco, o degli amici, o magari diventa più forte il richiamo di altri luoghi o altri giochi ...
Fatto sta che le ultime esplorazioni torrentistiche in Sardegna le feci ad aprile del 2012: Lispedda, Portas Santas, Spistiddadroxiu. Poi nessuno degli amici fu più interessato ad andare a cercare gole in Sardegna e per me fu più facile e gratificante esplorare forre in zone più vicine a casa, zone che iniziavano a rivelarsi più complesse e ricche di quanto avessi mai immaginato, zone ancora da capire, da conoscere, diversamente dalla Sardegna che iniziavo a percepire come una conoscenza abbastanza acquisita.

Contemporaneamente in Sardegna alcuni torrentisti locali si dedicavano alla ricerca di nuovi itinerari, e ne trovavano diversi, e alcune di queste nuove forre erano proprio quei torrenti in cui mi sarei recato se avessi continuato le esplorazioni in Sardegna. Si, perché nel momento in cui interruppi le esplorazioni sull'isola avevo pronta una discreta lista di torrenti ancora da esplorare, in parte localizzati sulle carte e foto satellitari, in parte localizzati sul posto, e per alcuni mi ero anche recato a verificare gli accessi. Per il mio orgoglio di "cercatore di forre" l'esplorazione da parte di altri di una forra che avevo localizzato, di cui avevo iniziato a progettare la discesa stimandone le caratteristiche, le difficoltà, l'impegno, non era proprio una bella notizia, ma era inevitabile. Sapevo che sarebbe successo: chi vive sul posto ha tutte le occasioni che servono per esplorare il territorio e attendere le giuste condizioni idriche per discendere le forre. Lo strano, se mai, non erano le esplorazioni fatte dai torrentisti sardi, ma le mie, quelle fatte da un tizio che abita lontano, che nella sua vita ha passato in tutto un paio mesi in Sardegna "aprendo" una nuova forra in media un giorno su due ...

7 anni ... Tanti, pochi ... Ma comunque eccomi a riprendere in questi luoghi un gioco continuato altrove, a godere di nuovo di questi paesaggi e queste solitudini, a cercare un passaggio tra la macchia impenetrabile, a muovermi su rocce scivolose, circondato da stupendi picchi di granito immersi nella vegetazione, sotto un cielo azzurro limpido e il sole forte, accompagnato dal rumore dell'acqua che salta giù dalle cascate alimentate da un maggio insolitamente piovoso. Rieccomi qui, a godere della splendida natura della Sardegna, a seguire la mia curiosità, a mandare via lo stress del lavoro quotidiano, a fare quello che mi piace senza condizionamenti.
A godere della vita.

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