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Michele Angileri

Fosso della Villa

La più spettacolare delle gole fossili del centro Italia è, con tutta probabilità, il Fosso della Villa. Nonostante non venga più percorso dall'acqua dalla fine dell'ultima era glaciale, il Fosso conserva ancora gli stretti corridoi di pietra e le numerose cascate magnificamente scolpite in un calcare insolitamente compatto con cui il torrente, quando esisteva, percorreva l'asperrimo versante orientale della valle del Corno.

Nome Fosso della Villa
Regione Umbria, Valnerina
Centro urbano più vicino Triponzo
Dislivello 440 m
Sviluppo 750 m
Verticale massima 31 m
Roccia Calcare
Difficoltà3
Navetta Possibile
Esplorazione Morgantini, Tosti; 1996

 

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Ricordi

Vidi per la prima volta lo spettacolare, netto taglio della forra della Villa in una diapositiva che Tullio Dobosz aveva scattato dalla strada di Nortosce. Era il 1992. Feci subito una ricognizione, ma una volta giunto sul posto invece di trovare il letto magari asciutto di un torrente stagionale mi ritrovai in una modesta depressione del bosco, riempita di foglie e rami: il Fosso della Villa era una valle fossile.
Preferendo dedicarmi all'esplorazione di torrenti attivi, rimandai a tempo indeterminato l'esplorazione del Fosso della Villa, e finì che l'esplorazione la fece qualcun altro. Col tempo la gola acquistò una certa notorietà e iniziarono a circolare foto che mostravano passaggi affascinanti, ben scolpiti nella roccia, prova che col Fosso della Villa avevo commesso un errore di valutazione.

Siccome per me la discesa di torrenti inesplorati ha la priorità, non mi recai al Fosso della Villa neppure negli anni seguenti. Però quel magnifico taglio nelle pareti della valle del Corno mi attraeva ... Ormai era una gola frequentata, abbondantemente chiodata, da percorrere senza ansie, ma c'era una difficoltà: la navetta era molto lunga. Bisogna infatti percorrere 35 km di strade di montagna per coprire la distanza di un chilometro e mezzo che separa il parcheggio a valle da quello a monte ... Inoltre non c'erano sentieri che permettevano di rinunciare del tutto alla navetta: il versante della valle del Corno su cui si apre la gola della Villa è infatti caratterizzato da fasce di pareti. Bisognava dunque andarci per forza con due macchine, ma tra una cosa e l'altra non riuscii mai a organizzare la discesa con qualche amico.

Un giorno, passando da quelle parti, mi misi a guardare con attenzione le fasce di pareti, alla ricerca di una possibile via di salita non alpinistica. Mi convinsi che, si, forse c'era, probabilmente si poteva salire a piedi. Ovviamente bisognava verificare, ma ora che avevo trovato come aggiungere un pizzico di esplorazione a una gola nota e frequentata avevo trovato anche la motivazione per andarci al più presto.
Ci andai il giorno seguente.

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