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Michele Angileri

Is Portas Santas

La maestosa gola di Portas Santas si apre tra le solitarie e selvagge montagne del Sulcis, lontana, molto lontana dalle strade e dalle case. Non a caso di tutta la Sardegna è qui, su questi monti, che è sopravvissuto il cervo sardo. Le foreste si estendono fitte a perdita d'occhio ricoprendo i ripidi fianchi contorti delle montagne di granito e scisto, rendendo difficile orientarsi. Pochissimi sentieri e strade sterrate (per lo più chiuse da sbarre e cancelli) si arrampicano sulle montagne e ne percorrono le creste, e dunque questi luoghi risultano lontani, difficili da raggiungere e ancora più difficili da percorrere.

Nei punti in cui le rocce sono più aspre e formano maestose guglie e pareti le foreste non ce la fanno a ricoprirle. I torrenti possono così trovarsi ad attraversare scenari particolarmente aspri e grandiosi. È quello che accade a Portas Santas.

Nome Is Portas Santas
Regione Sardegna, Sulcis
Centro urbano più vicino Pula
Dislivello 380 m
Sviluppo 2500 m
Verticale massima 35 m
Roccia Scisti, granito
Difficoltà5
Navetta Possibile con fuoristrada
Esplorazione Michele Angileri, Guido Biavati, Elisabetta Pinna, Andrea Pucci, Luca Sgualdini; 1 aprile 2012

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Facendo torrentismo capita spesso di trovarsi in luoghi dalla bellezza sorprendente. Qualche volta, raramente, capita perfino di trovarsi di fronte a uno scenario che ti stupisce così profondamente da lasciarti senza parole, uno scenario la cui bellezza è così aliena e profonda da dare un senso particolare a quella escursione e più in generale alla stessa attività torrentistica. Ogni tanto capita anche questo.

È capitato a Portas Santas. Lo scenario che si apre alla vista dalla prima cascata nei graniti ci ha lasciati senza parole per qualche minuto.
Abbiamo cercato di catturare quella bellezza nelle nostre foto, ma non ci siamo riusciti.

Foto e video by Angileri, Biavati, Pucci, Sgualdini

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