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Michele Angileri

Gole del Melfa

Nato dai Monti della Meta, il fiume Melfa raggiunge la valle del Liri attraverso un lungo e stretto passaggio tra il Monte Cairo e le colline di Arpino: sono le splendide Gole del Melfa, uno spettacolo di rocce, boschi, macchia mediterranea e acqua smeraldina, classificate come "sito di importanza comunitaria". In condizioni invernali esse costituiscono un magnifico itinerario di canoa fluviale, con alcuni passaggi impegnativi e pericolosi. Quando la portata diminuisce diventa possibile percorrerle anche a piedi e così ne viene fuori un grazioso itinerario di torrentismo fluviale.

Nome Gole del Melfa
Regione Lazio, Ciociaria
Centro urbano più vicino Roccasecca
Dislivello 40 m
Sviluppo 2,5 - 5 km
Verticale massima 0 m
Roccia Calcare
Difficoltà2-3
Navetta Possibile
Esplorazione ???

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

L'Uomo non ha avuto nei confronti della splendida valle del Melfa il rispetto che si deve a un luogo di grande pregio ambientale. L'acqua del Melfa viene infatti fermata ai piedi dell'Appennino, nel bacino artificiale di Grotta Campanaro, e da questo viene inviata alla centrale idroelettrica di Cassino, con una galleria lunga 14 km. La diga non effettua però il rilascio del "minimo vitale" per il fiume Melfa, e così quello che dovrebbe essere un corso d'acqua perenne finisce tristemente in secca per metà dell'anno.

Un'altra ferita era stata inferta dall'Uomo nel paesaggio delle Gole nella seconda metà dell'ottocento: il Tracciolino, la strada delle Gole del Melfa, che collega Roccasecca a Casalvieri tenendosi a 30-40 di metri di altezza rispetto al fondo delle gole. Non si tratta in verità di un'opera di alto impatto ambientale: è una strada stretta, tortuosa e oggi chiusa al traffico, percorribile solo a piedi o in bicicletta, con magnifiche vedute sulle Gole e con opere murarie rigorosamente in pietra locale.

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