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Michele Angileri

Cava Scura

Le tenere, terrose rocce piroclastiche della parte meridionale dell'isola d'Ischia sono facilmente erodibili dall'acqua piovana, ma rimangono sufficientemente compatte da sostenere pareti verticali o strapiombanti alte parecchie decine di metri. In questo particolare tipo di terreno l'acqua ha potuto così scolpire le forme straordinarie dei Pizzi Bianchi, che disegnano uno scenario maestoso. Per osservare al meglio i Pizzi Bianchi occorre raggiungere il torrente sottostante (normalmente in secca) e seguirlo verso il basso, almeno fino al punto in cui esso si getta in una forra oscura.
E se la curiosità ci porta a scendere la cascata ci ritroveremo in un ambiente molto diverso dal precedente ma altrettanto straordinario, un meandro stretto e tenebroso che continua indifferente al fatto che noi proseguiamo velocemente: sembra non finire mai, ci avvolge completamente col suo buio, il silenzio, la potenza.
Il luogo è da sempre noto come Cava Scura. Il nome potrebbero averglielo dato gli antichi Romani, che allo sbocco della forra scavarono le stanze e le vasche di un complesso termale che funziona ininterrottamente da 2000 anni, alimentato dall'acqua che sgorga a 85°C da una sorgente situata sul fianco della valle.

Siamo, insomma, in un ambiente così straordinario da essere forse unico.

Nome Cava Scura
Regione Campania - Isola d'Ischia
Centro urbano più vicino Serrara Fontana
Dislivello 160 m
Sviluppo 600 m
Verticale massima 13 m
Roccia Piroclastiti
Difficoltà3
Navetta Possibile
Esplorazione Antonio Gebbia, Raffaella Scotti; 28 febbraio 2009

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Grazie ad internet la notizia dell'esplorazione della forra di Cava Scura si diffuse subito, anche a scopo commerciale. Nel giro di poco tempo diversi gruppi guidati dagli scopritori discesero la forra, raccontando l'esperienza su youtube, nei blog, su facebook, ...
Venuto a conoscenza della scoperta mi proposi di scendere la forra la prima volta che fossi capitato sull'isola d'Ischia, isola dove, tra parentesi, non ero mai stato.

L'occasione di recarmi ad Ischia venne dopo qualche anno. In generale l'isola mi deluse: troppo popolata, troppa gente, case e palazzi costruiti ovunque, anche sulla spiaggia! Ci andai all'inizio dell'estate, intenzionato a farmi anche qualche nuotata nel mare azzurro/verde che avevo visto dalle foto su internet. Nel mare azzurro/verde galleggiavano però schiuma e spazzatura, quest'ultima proveniente con tutta probabilità dalla grande e sovrappopolata area metropolitana di Napoli, mentre la prima di probabile origine locale. L'unico bagno che feci fu interrotto da un attacco di prurito che mi spinse a tornare subito a riva e quindi in albergo, sotto la doccia.

Però andai a Cava Scura, e bastò quello a rendere ampiamente positivo il bilancio della gita!

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