cookieless, no-ads, no threats canyon exploring with Michele Angileri Gole di San Venanzio
Dalla Valle Subequana il fiume Aterno scende alla Valle Peligna attraversando le imponenti Gole di San Venanzio, delimitate da pareti
inaccessibili e boschi pensili. L'inaccessibilità non ha però impedito all'Uomo di frequentare questi luoghi fin da tempi antichissimi.
Le pitture rupestri sulle pareti della gola testimoniano la frequentazione preistorica, mentre i tratti di strada scavati nelle pareti si
devono ai Peligni e ai Romani, che all'interno delle pareti scolpirono l'incredibile acquedotto delle Ùccole, che
per millenni e fino a pochi decenni fa ha portato a Raiano l'acqua delle sorgenti di Molina.
La straordinaria ricchezza storica di questi luoghi si aggiunge alle forme altrettanto straordinarie scolpite dal fiume, alla bellezza dei boschi e delle pareti e, perché no?, alla frescura del fiume e alla piacevole fatica di una discesa torrentistica che nella stagione giusta è relativamente semplice.
  RicordiIn inverno e primavera le Gole di San Venanzio costituiscono un difficile itinerario di canoa fluviale, con strette rapide, sifoni,
complessi trasbordi ... A dirla tutta, percorrendolo a piedi l'ho trovato troppo accidentato per una discesa in canoa, ma evidentemente la
bellezza delle Gole è stata sufficiente a motivare i canoisti a percorrere tutto il tratto che va dal ponte della Tiburtina-Valeria a quello
della strada Raiano-Vittorito.
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