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Michele Angileri

Torrente San Leo

Il piccolo borgo di San Morello sorge su uno dei picchi rocciosi delle colline tra Cariati e Scala Coeli, a due passi dal mare Ionio, con magnifica vista sulla fiumara dell'Arso e le pendici della Sila.
Non lontano dal borgo, il torrente San Leo scende verso il mare con cascate e gole circondate da una splendida e selvaggia vegetazione mediterranea.

Nome Torrente San Leo
Regione Calabria, Sila
Centro urbano più vicino San Morello
Dislivello 170 m
Sviluppo 1200 m
Verticale massima 20 m
Roccia Conglomerato
Difficoltà2
Navetta Possibile
Esplorazione Michele Angileri, Carla Minisci, Saverio Talerico; 20 aprile 2019

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Le gole sono gole anche quando non lo sembrano, quando ai lati del torrente non ci sono pareti verticali ma ripidi versanti boscosi da cui si immagina sia facile uscire, o entrare, in caso di necessità ...

La sosta per il panino la facemmo circa a metà gola. Immediatamente a monte di una cascata c'era uno slargo limitato a sinistra da una rete. Oltre la rete c'era un sentiero abbandonato: evidentemente la rete serviva ad evitare che il bestiame al pascolo potesse spingersi nel torrente e rischiare di cadere giù nella cascata.
Bestiame al pascolo, sentieri, una rete ... evidentemente fino a qualche anno fa quel versante della gola era utilizzato per la pastorizia.
Terminata la gola ci accorgemmo di avere perso una corda, un vecchio spezzone di 20 m filato in una sacca. Non era una grande perdita, ma faceva comodo. Probabilmente l'avevamo tirato fuori dallo zaino nella sosta del pranzo e l'avevamo lasciato lì, vicino la rete all'arrivo di quel vecchio sentiero.
Un po' per recuperare la corda e, soprattutto, la sacca, un po' per verificare l'accessibilità e la presenza di sentieri sul versante sinistro della gola, e un po' per il puro piacere di fare una camminata, decisi con Saverio di provare a recuperare la corda. Prima però guardai bene le foto satellitari per capire quale potesse essere il percorso di quel sentiero e dunque da dove poteva essere preso, perché dalle foto il versante non sembrava così accessibile ... Ricavai comunque una traccia GPS, da verificare sul posto.

Ma non c'era nessun sentiero in corrispondenza della traccia GPS. Il versante ripidissimo era continuamente interrotto da salti di roccia nascosti dalla vegetazione. Ci facevamo strada a colpi di roncola, ma a volte era più semplice procedere carponi sotto i rami bassi degli alberi o dei cespugli, che rappresentavano un ostacolo ma anche una protezione dal rischio di precipitare giù da quella che era a tutti gli effetti una parete.
Dopo un bel po' di tempo e fatica giungemmo a quella che sembrava una traccia che scendeva verso il torrente. Era il sentiero, ricavato in quello che forse era l'unico punto praticabile del versante, che (ormai era evidente) non era mai stato utilizzato come pascolo. Il sentiero serviva a collegare i due versanti del torrente superando l'ostacolo naturale costituito dalla gola del San Leo. Giungemmo alla rete, e la corda era proprio lì.

Per il ritorno la cosa più logica era risalire il versante seguendo il sentiero, ma questo a un certo punto spariva, cancellato dalla vegetazione, e così dovemmo risalire "a naso".

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