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Fosso Quaita
Il Fosso Quaita scende verso il lago del Salto con una graziosa sequenza di cascate travertinose in ambiente poco incassato e lussureggiante,
ai piedi dello sperone di roccia su cui sorge la medievale Rocca Vittiana.
Nome |
Fosso Quaita
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Regione |
Lazio
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Centro urbano più vicino |
Varco Sabino
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Dislivello |
165 m |
Sviluppo |
550 m
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Verticale massima |
42 m
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Roccia |
Calcare travertinoso
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Difficoltà | 3
| Navetta |
Possibile ma non necessaria
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Esplorazione |
Parte bassa: Michele Angileri; 1 maggio 2014 Parte alta: Michele Angileri; 22 giugno 2014
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  Cliccate qui per acquistare un codice di accesso Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola Ricordi
Che ai piedi della Rocca Vittiana ci fosse una gola si sapeva da sempre. Io lo sapevo perché una ventina di anni fa passai da quelle parti in uno
dei miei innumerevoli giri di ricognizione alla ricerca di gole. In quell'occasione giunsi all'inizio della gola, che in quel momento aveva poco
scorrimento idrico. L'inizio mi parve decisamente pieno di vegetazione. Si capiva inoltre che la gola era poco incassata, e così mi convinsi che
il seguito sarebbe stato ancora più ingombro di vegetazione. Infine si trattava indubbiamente di una gola molto breve, e per tutto ciò giudicai
la gola poco interessante e non la esplorai.
Anche altri si erano accorti della presenza di una gola: tra questi Giuseppe Antonini, che cita la Quaita (col nome di Guaida) nel
libro Figlie dell'acqua e del tempo, tra le gole di scarso interesse presenti nella valle del Salto. Altre persone, di tanto in tanto,
mi parlavano di quel posto chiedendomi se c'ero stato e se era interessante: rispondevo no a entrambe le domande.
Passano gli anni. Un giorno la domanda sulla Quaita mi viene posta dall'amico Claudio Fortunato, ma nel frattempo avevo iniziato una revisione
degli itinerari torrentistici della valle del Salto e mi ero reso conto di avere sbagliato a liquidarla così in fretta tra le cose poco interessanti.
Così a Claudio rispondo che la Quaita è certamente una roba modesta ma che varrebbe comunque la pena di scenderla, almeno per una volta:
visto che anche tu sei interessato potremmo andarci assieme!, gli propongo.
Claudio sembra convinto, perfino un tantino entusiasta, ma quando si tratta di fissare una data capita sempre qualcosa che impedisce di
programmare l'esplorazione o un imprevisto che fa saltare la cosa all'ultimo minuto. Così passano i mesi mentre io proseguo con la mia attività
torrentistica, ma con Claudio non si riesce ad organizzare la discesa. Ogni volta che capita un imprevisto lui mi dice: Michele, vacci pure
senza di me, non ti preoccupare! ed io: ma no, ti aspetto, vado da un' altra parte! E i mesi passano ...
Un giorno, però, mi ritrovo col meteo non adatto a un'uscita più impegnativa e con poco tempo a disposizione: è il giorno ideale per la
Quaita, e so che Claudio non ne avrà a male ... Ora!
Che ai piedi della Rocca Vittiana ci fosse una gola si sapeva da sempre ... che la gola della Quaita iniziasse più a monte, invece, non se
n'era accorto nessuno. Io me ne accorsi solo al momento di scrivere la scheda per questo sito: osservando la carta topografica mi resi conto
che forse c'era qualcosa anche a monte, e mi proposi di andare a verificare, prima o poi.
L'occasione arrivò a fine giugno. Capitai da quelle parti di pomeriggio, e mi resi presto conto che la gola c'era anche a monte del paese.
Avevo l'attrezzatura con me e non mi lasciai sfuggire l'occasione per completare l'esplorazione, nonostante le 17 non sia proprio l'ora canonica
per esplorare una gola ... La portata idrica era diminuita di molto rispetto a due mesi prima, ma era comunque sufficiente a divertirsi!
Mi si aprì così davanti agli occhi un'interessante sequenza di cascate, che unita a quella della parte bassa faceva diventare la Quaita un
itinerario di tutto rispetto.
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