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Michele Angileri

Manzella-Giglietto

Il paesaggio delle colline intorno a Carfizzi è caratterizzato da rupi e pareti rocciose di tenero conglomerato circondate da ripidi versanti ricoperti da boschi di leccio e macchia. In queste rocce tenere ma compatte torrenti anche molto modesti scavano profondi canyon, generando un'orografia complessa, dove distanze anche piccole richiedono lunghi e tortuosi spostamenti e luoghi vicini sono di fatto lontani.

I numerosi canyon scavati in queste colline dal Torrente Manzella e dai suoi affluenti possono essere percorsi individualmente o anche concatenati in modo da formare percorsi torrentistici più lunghi e complessi. Il Manzella stesso si forma dall'unione di due canyon principali: il Vallone della Favata, alla sinistra orografica, e il Vallone Sùvero, alla destra.
Poco a valle della confluenza dei due rami principali, il Manzella scava una breve forra con una sequenza di cascate che termina nella bella e solitaria Cascata di Giglietto, superata la quale il Manzella prosegue senza ulteriori difficoltà in un magnifico scenario di rupi e boschi pensili.

Anche nel Vallone della Favata non ci sono cascate, e quindi esso può essere percorso nei due sensi, come itinerario escursionistico, oppure concatenato con la Forra di Giglietto e con il tratto seguente in modo da formare la lunga discesa descritta in questa scheda.

Nome Manzella-Giglietto
Regione Calabria
Centro urbano più vicino Carfizzi
Dislivello 120 m
Sviluppo 2800 m
Verticale massima 46 m
Roccia Conglomerato
Difficoltà6
Navetta Necessaria
Esplorazione Gola della Favata: Michele Angileri, Saverio Talerico; 5 gennaio 2023
Cascata di Giglietto: Sabine Branca, Pascal Cervesato; agosto 2010

 

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Ricordi

Gli accessi ai canyon del Manzella, lunghi e complessi per l'orografia dei luoghi e per la graduale scomparsa delle mulattiere che attraversavano il territorio, sono ulteriormente complicati dal fatto che ampie porzioni di terreno circostante sono terreni di proprietà privata, delimitati da recinzioni e chiusi da cancelli. Siccome però recinzioni e cancelli si trovano anche attorno a terreni demaniali, magari per delimitare zone di pascolo o di caccia, se devo andare in un torrente non mi faccio fermare da un cancello in filo spinato, nemmeno se da un lato lo trovo chiuso da una catena e un lucchetto (che problema c'è: si apre dall'altro lato!).
Quel giorno però, dopo aver lasciato l'auto di navetta fummo raggiunti da un fuoristrada: era il proprietario del terreno. Stupito che qualcuno si fosse introdotto in auto in quella zona, una volta conosciute le nostre intenzioni non si arrabbiò, anzi ... fu gentilissimo.

Quando più tardi raggiungemmo l'auto di navetta constatammo che il proprietario aveva spostato una pala meccanica che ostacolava il passaggio (e che all'andata avevamo superato con una, diciamo, acrobazia) e aveva tolto la catena al cancello di ingresso, per facilitarci il ritorno. Non volendo però approfittare di nuovo di una tale squisita ospitalità, in seguito trovai un accesso alternativo, che risultò anche più breve e comodo.

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