cookieless, no-ads, no threats canyon exploring with Michele Angileri Vallone di Lestio
Il Vallone di Lestio è uno dei tre ripidi e selvaggi valloni che da cui si origina il torrente Coserie. Normalmente asciutto nella parte alta, è alimentato da piccole
sorgenti perenni nella parte bassa.
  RicordiD'estate in Calabria il tempo non è sempre secco e caldo. Ci sono i temporali estivi, dovuti al sopraggiungere di aria fredda in quota che si scontra con l'aria calda
e umida che già dalla tarda mattina sale dal mare e dai bassi strati dell'atmosfera. Spesso i temporali estivi sono violenti, con tanta pioggia che viene giù in poco
tempo innescando i canali naturali
di deflusso, che si riversano nei torrenti generando piene improvvise. E il torrentista cosciente lo sa che le piene improvvise sono il più
grande pericolo per chi percorre una gola. Una piena sopraggiunge come un'onda, un muro d'acqua che trasporta fango e sassi e travolge tutto ciò che si trova sul fondo
della gola. Quando c'è il rischio di temporali estivi tocca rinunciare all'idea di fare del torrentismo. Oppure (se proprio la voglia di andare in forra è
forte) scegliere una zona dove il rischio di temporali sia basso e in quella zona scegliere un torrente da cui sia sempre (o quasi sempre) possibile uscire
lateralmente, in modo che l'eventuale piena non costituirebbe un pericolo (a patto di darsela a gambe al primo tuono).
Ci sono annate in cui la situazione è decisamente peggiore, con condizioni meteorologiche instabili che portano temporali particolarmente forti e diffusi, talvolta così forti da far straripare i torrenti. Le alluvioni estive in Calabria distruggono e uccidono. Ricordo l'alluvione che il 12 agosto 2015 colpì i quartieri bassi di Corigliano Calabro e Rossano trasformando l'allegra atmosfera delle vacanze estive in uno scenario di fango e automobili accatastate l'una sull'altra sotto la spinta delle acque dei torrenti esondati. E a volte va peggio: il nubifragio che il 3 luglio 2006 colpì la zona di Vibo Valentia fece 4 morti, quello del 10 settembre 2000, a Soverato, ne fece 13 ... Ad agosto del 2018 il tempo in Calabria divenne decisamente instabile. Ogni giorno c'erano temporali, sui monti e perfino sulle coste, già dalla tarda mattinata. Il mio programma esplorativo dovette adattarsi a questa situazione. Con gli amici sceglievamo la meta la sera prima, consultando e confrontando i bollettini meteorologici. Se le previsioni non erano ottime (e non lo erano mai) la scelta andava sulla zona meno rischiosa e su un torrente poco incassato, magari anche con un piccolo bacino di alimentazione. Per il 21 agosto avevo programmato con Saverio l'esplorazione di uno dei rami sorgentizi del torrente Coserie, che è proprio uno di quei torrenti
poco incassati e dal bacino molto piccolo che ci si può arrischiare a percorrere anche in caso di tempo incerto.
I miei pensieri andavano al passato, alle prime esperienze torrentistiche fatte proprio nelle gole del Raganello, a quando il mio livello di esperienza e
consapevolezza dei rischi non era molto diverso da quello delle persone che erano state colpite dalla piena. La quinta volta che mi trovai nelle gole fui sfiorato
da una scarica di sassi. Il tempo era stabile, il cielo sereno, ... all'improvviso sentii come un colpo di fucile a 3-4 metri da me, e qualcosa (una scheggia) mi sfiorò
la guancia. I sassi erano caduti da una parete strapiombante, silenziosi, inavvertibili. Da quel momento iniziai a notare i segni lasciati dalle pietre che cadono
sulle rocce della gola: quasi ovunque le rocce erano scheggiate e c'erano frammenti di pietre aguzze. Da un anno all'altro, poi, vedevo pezzi di parete scomparire e
massi aguzzi apparire sul fondo della gola ... Brrr ...
Queste mie prime esperienze torrentistiche risalgono alla metà degli anni 80, quando il torrentismo e le gole del Raganello erano cose pressoché sconosciute. Col passare degli anni il Raganello è divenuto una delle principali attrazioni turistiche del Parco Nazionale del Pollino. D'estate gli sbocchi delle gole sono visitati da migliaia di turisti, che risalgono un breve tratto delle gole privi di protezioni o di abbigliamento o calzature adeguate, del tutto inconsapevoli dei rischi che corrono. Le gole, poi, vengono percorse da centinaia di escursionisti, e spesso si tratta di gente inconsapevole, inesperta e non attrezzata. Vi sono poi i gruppi guidati, sempre più numerosi e frequenti, attratti dalla bellezza e grandiosità del luogo ma anche dalla pubblicità degli operatori commerciali. I clienti sono tra i pochi a percorrere le gole ben abbigliati e attrezzati e le guide sono persone esperte ... Ciononostante tra le vittime della tragedia del Raganello ci sono una guida e alcuni clienti. Sicuramente una piena così violenta non si era mai vista d'estate al Raganello, non negli ultimi 20-25 anni, non da quando il Raganello è un'attrazione turistica. Il processo penale in corso accerterà se tra le concause della tragedia c'è l'imprudenza di qualcuno. Cosa cambierà dopo la tragedia del Raganello?
L'esplorazione del Vallone di Lestio la facemmo il 22 agosto. Il vallone si rivelò come ce l'aspettavamo: mai inforrato, con vie di fuga quasi ovunque. Il bacino
di alimentazione molto piccolo rende improbabili onde di piena pericolose anche in caso di temporali violenti. A metà circa del vallone arrivò un po' di pioggia,
che smise subito.
Più avanti iniziammo a sentire lontani tuoni: non uno o due ma un autentico concerto, una furia di botti che raccontava di un violento temporale che si stava
scatenando a monte di Longobucco, forse sull'altopiano della Sila. Eh si: c'era proprio un tempo del cazzo quell'estate.
Ebbi un moto di inquietudine: se il temporale si fosse spostato di qualche chilometro avrebbe potuto
interessare la parte alta del Vurganera. E noi ci stavamo dirigendo lì, alla gola a valle della confluenza tra il Vurganera e il Coserie. Immaginai l'arrivo di un'onda
di piena dal Vurganera, preceduta dallo spostamento d'aria e da un rombo che in pochi secondi sarebbe diventato forte. Dall'inizio dello spostamento d'aria avrei avuto
poco tempo (forse solo una ventina di secondi) per mettermi al sicuro in alto, poi un muro di acqua marrone avrebbe percorso la gola e non ci sarebbe stato scampo
per nulla che fosse in quel momento nel letto del torrente.
Stavo parlando del torrentismo o della vita? Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
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