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Fosso La Selva
 
Le eruzioni dei vulcani del Lazio, che conobbero la loro massima attività qualche centinaio di migliaia di anni fa,
furono prevalentemente eruzioni esplosive, con scarsa emissione di lave e grande emissione di nubi ardenti. Enormi quantità di materiali piroclastici
ricoprirono più volte il territorio, generando gli attuali altipiani di tufo della Tuscia. Le rocce che li compongono sono successioni di strati di tufo,
generati da eruzioni diverse, spesso intervallati da strati di sedimenti, testimonianza del tempo intercorso tra le diverse fasi eruttive.
Terminate le eruzioni il tufo degli altopiani venne eroso dai torrenti, che riuscirono facilmente a scavare gli strati, spessi
decine di metri, fino a raggiungere i sedimenti sottostanti, molto più teneri del tufo. L'erosione potè così
procedere lateralmente, scalzando alla base gli strati di tufo fino a farli crollare, e ottenendo così un canyon via via più ampio.
Il risultato di tutto ciò sono le tipiche forre tufacee della Tuscia, che non sono forre bensì ampi canyon boscosi e sub-orizzontali,
delimitati da pareti verticali di tufo, e col fondo costituito in genere da sedimenti che, in molti casi, ricoprono un altro strato di tufo.
Sono luoghi di grande pregio naturalistico e sono anche ricchi di testimonianze storiche che risalgono al periodo etrusco e più in generale pre-romano:
vie tagliate, necropoli, ponti, santuari, resti di edifici, ...
Questi canyon sono però privi di interesse torrentistico: fino ad oggi non è stato trovato quasi nessun canyon nel tufo che offra
una escursione di tipo torrentistico, in tutta la regione vulcanica del Lazio. Una delle pochissime eccezioni la troviamo vicino Calcata, l'antica Narce, dove
un affluente del Treia percorre una vera forra.
Niente di particolarmente tecnico, beninteso: le difficoltà che si incontrano sono poco più che escursionistiche, ma è una forra, insolita,
suggestiva, immersa nello straordinario ambiente del canyon del Treia.
Si chiama Fosso La Selva.
Nome |
Fosso La Selva
|
Regione |
Lazio
|
Centro urbano più vicino |
Calcata
|
Dislivello |
40 m |
Sviluppo |
700 m
|
Verticale massima |
6 m
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Roccia |
Tufo
|
Difficoltà | 2-3
| Navetta |
No
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Esplorazione |
Alberto Graia; 1987
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  Cliccate qui per acquistare un codice di accesso Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola Ricordi
Fu l'amico Alberto Graia il primo a volere percorrere integralmente la forra, conosciuta localmente da tempo immemorabile. Per farlo dovette attrezzare
alcuni ancoraggi nel tufo, che è troppo tenero per
sostenere ancoraggi speleo-alpinistici standard. Alberto dovette così ingegnarsi a trovare una soluzione artigianale, che funzionò alla perfezione
e che, a 30 anni di distanza, è ancora affidabile!
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