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Michele Angileri

Fosso dell'Elmo

L'Umbria più autentica e affascinante dimora sulle colline tra Orvieto e Todi. È fatta di piccoli borghi e castelli rurali, di campi circondati da boschi fitti e spinosi, di paesaggi dolci, aperti e silenziosi.
Le colline sono costituite prevalentemente da arenarie, ma in qualche punto affiorano i calcari e inaspettatamente i torrenti vi scavano gole di straordinaria suggestione e bellezza, come la Forra di Prodo (ai piedi della rupe su cui sorge il borgo omonimo) e il Fosso del Bagno (nei pressi del borgo di Parrano).

Purtroppo questi affioramenti calcarei sono piccoli, e di conseguenza le gole che vi si aprono sono brevi.
Anche la parte calcarea della gola del Fosso dell'Elmo è, tutto sommato, breve. Diversamente dalle sue più note vicine ha però scorrimento idrico perenne. Inoltre anche la parte che segue l'affioramento calcareo offre paesaggi interessanti, con belle erosioni nell'arenaria, pareti maestose (e franose!) e splendide pozze di acqua smeraldina.
Ne risulta un percorso lungo e soddisfacente, sebbene quasi privo di difficoltà tecniche.

Nome Fosso dell'Elmo
Regione Umbria
Centro urbano più vicino San Marino (Orvieto)
Dislivello 220 m
Sviluppo 4 km
Verticale massima 4 m
Roccia calcare, arenaria
Difficoltà2
Navetta No
Esplorazione Michele Angileri, Riccardo Hallgass; 16 maggio 1992

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Dissi a Riccardino che avevo trovato una gola sul lato ovest del Monte Peglia, e lui:
Conosco bene quella zona. Da ragazzino ho trascorso alcune vacanze estive a San Marino, una frazione di San Venanzo.
Cavolo: la gola è proprio lì sotto!
Allora la conosco: c'è una grossa pozza profonda che la gente del posto chiama "Pelacane". Anni fa con un amico ne percorremmo un tratto. Un'avventura da ragazzi ...
Senza mute e senza imbraghi? Un po' azzardato, direi. E l'acqua non è propriamente un brodo ...
Vero! ma d'estate il bagno è poco spiacevole, almeno per un po'. Inoltre noi ci sforzammo di evitare, dove possibile, il bagno nelle pozze.
Quanto all'azzardo ... effettivamente lo fu: per tornare indietro dovemmo arrampicarci e percorrere una cengia in parete ...

Fin dove siete arrivati?
Di preciso non ricordo ... Mi pare che arrivammo al termine della gola, ma non provammo neppure a proseguire fino alla confluenza col Fiume Chiani. Noi invece arriveremo fin lí, vero?
Verissimo ...


Le colline tra Orvieto e Todi sono davvero bellissime, così belle che perfino gli Dei ogni tanto vengono a visitarle, a goderne le bellezze. Una volta ne incontrai uno, o meglio una ...

A quei tempi il mio metodo per trovare gole da esplorare consisteva nell'andare in giro con la mia moto da enduro, da solo. Erano gite belle e avventurose, dove assaporavo, in piena libertà, la grande bellezza del paesaggio italiano. Con la moto percorrevo strade, sterrate e perfino qualche sentiero. Poi, giunto al limite della percorribilità, mi cambiavo e proseguivo a piedi per boschi, pendii e torrenti, immergendomi ancora più profondamente nella Natura, in beata solitudine.

Giunsi nella valle dell'Elmo mentre percorrevo le colline di Orvieto con la scusa di trovare nuove gole. L'aspetto del luogo era quello di una gola, ma per sapere se la gola c'era davvero dovevo entrare nel torrente e percorrerlo per un tratto. Così parcheggiai la moto e entrai nel greto dal ponte della strada.
C'erano parecchi rovi, e dovetti andare a carponi. Poi però il greto diveniva ampio e roccioso, con belle vasche di acqua smeraldina. E sul bordo di una vasca ...

... c'era Venere, giovane e bella, le forme piene e sode, la pelle chiara. Era nuda e si stava lavando nell'acqua del torrente. Rimase sorpresa di vedere un ceffo che strisciando usciva fuori da uno spinaio immondo, da cui evidentemente nessuno passava mai (un sentierino raggiungeva il torrente in quel punto: evidentemente la gente scendeva al torrente da lì). Sorpresa, un po' spaventata e imbarazzata si coprì il seno con un braccio e il pube con una mano. La salutai, le chiesi qualche breve informazione sul luogo, quindi proseguii il cammino. Tutto si svolse in poco più di un attimo.

Un attimo indimenticabile in cui alla bellezza dei boschi mediterranei e delle vasche smeraldine si aggiunse l'incontro irripetibile con la Venere dell'Elmo.

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