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Michele Angileri

Fosso Bagnatore

Il castello di Arsoli e il borgo che lo circonda sorgono arroccati su un colle roccioso, difeso su due lati dalla gola del Fosso Bagnatore. La gente del posto chiama Pozzo del Diavolo la parte più stretta e inaccessibile della gola, e vi ambienta leggende, come quella che identifica i due alti pinnacoli di roccia che emergono dal bosco sul fianco della gola come due amanti trasformati in pietra. Il rumore perenne dell'acqua che precipita nelle cascate e rimbomba verso l'alto riflesso dalle pareti contribuisce sicuramente al fascino sinistro delle leggende popolari.

Ai nostri giorni la gola non ha più la funzione difensiva che aveva un tempo, e la fama sinistra che per secoli ha tenuto lontane le persone da questo luogo oggi può attrarre i torrentisti alla ricerca di luoghi aspri e maestosi.

Nome Fosso Bagnatore
Regione Lazio
Centro urbano più vicino Arsoli
Dislivello 150 m
Sviluppo 1350 m
Verticale massima 13 m
Roccia Calcare
Difficoltà5
Navetta Possibile
Esplorazione Michele Angileri, Leonardo Bracale, Paolo Bracale, Giorgio Ecker, Patricia Mallia; 21 aprile 2018

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Negli anni '90 capitai ad Arsoli durante uno dei miei soliti giri alla ricerca di gole e notai immediatamente il "Pozzo del Diavolo". C'era un sentiero che risaliva la gola, un sentiero turistico realizzato ad hoc sui ripidissimi e franosi versanti della valle, con pannelli illustrativi e con rudimentali balaustre di legno sui tratti esposti. Il sentiero si affacciava sulle cascate, la gola, i monumentali alberi di leccio che vi crescono sui bordi. La roccia, però, appariva di cattiva qualità, probabilmente non adatta ad essere chiodata con gli spit autoperforanti piantati a mano che erano l'unico ancoraggio artificiale che utilizzavo all'epoca. L'acqua del torrente, poi, era contaminata da scarichi fognari.
Così decisi di non esplorare la gola.

20 anni più tardi mi misi ad esplorare sistematicamente i torrenti della valle dell'Aniene, e così ripensai alla gola di Arsoli. Tornai sul posto. Il sentiero turistico non esisteva più, distrutto dalle frane e dalla mancanza di manutenzione. L'acqua però era sostanzialmente pulita: certamente nel frattempo erano stati realizzati i depuratori nella zona. E in quei 20 anni avevo imparato come realizzare ancoraggi anche in roccia ben peggiore di quella ...

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