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Michele Angileri

Torrente Àlaco

Il versante orientale delle Serre calabresi è ricoperto da boschi particolarmente rigogliosi grazie all'abbondanza di acqua. I torrenti che scendono ripidi verso il vicino Mare Ionio, con percorsi lunghi solo una ventina di chilometri, hanno in qualche caso portate idriche quasi fluviali.

Così non sbaglia chi chiama "fiume" il torrente Àlaco. Sull'altopiano, a 1000 m di altezza, l'Àlaco è sbarrato dalla diga che forma il Lago Lacina, e tutta l'acqua del bacino viene utilizzata per alimentare gli acquedotti di 88 comuni delle province di Vibo Valentia e Catanzaro. Ma nonostante dalla diga non fuoriesca nulla, ecco che poco a valle l'Àlaco riprende vita grazie a numerose sorgenti.
A un certo punto il torrente entra in una gola che risulta più difficile e impegnativa di quanto risulterebbe dai numeri: le cascate non sono alte ma la portata idrica è troppo grande per poterle discendere nel flusso, la gola è lunga meno di 2 km ma la grande scivolosità della roccia e la continua presenza di massi rendono la progressione lenta e faticosa. Una piccola distrazione, un movimento sbagliato, un sasso o un tronco che si sposta di poco sotto i piedi ... e si cade, rischiando di farsi anche molto male.

La gola in sé è aperta e solare, uno splendido angolo di Calabria ricoperto da boschi lussureggianti che hanno rioccupato i terreni coltivati fino a qualche decennio fa, cancellando la rete di sentieri che collegava gli appezzamenti e rendendo vano ogni tentativo di ridurre la fatica della progressione passando sulle rive.
La bellezza dell'Àlaco può essere goduta solo così, sui massi del greto.

Nome Torrente Àlaco
Regione Calabria
Centro urbano più vicino San Sòstene
Dislivello 270 m
Sviluppo 1600 m
Verticale massima 18 m
Roccia Granito
Difficoltà4
Navetta Consigliata
Esplorazione Natale Amato, Enrico Reale, Francesco Mangiola, Vincenzo Coluccio, Enzo Cristina, Luca Mancuso; 20 giugno 2021

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

A valle della gola l'Àlaco è frequentato da bagnanti del vicino paese di San Sòstene. I più intraprendenti abitanti della zona raggiungono le cascate dell'Àlaco dal basso, risalendo la valle, oppure dall'alto, attraverso percorsi oggi dimenticati ma una volta frequentati da contadini e boscaioli. Qualche abitante del posto sostiene di avere percorso tutta la gola, in risalita o anche in discesa, ovviamente aggirando le cascate con passaggi esposti e pericolose arrampicate.
Nell'estate del 2011 feci una ricognizione sul versante ionico delle Serre, localizzando alcuni percorsi torrentistici da esplorare. Tra questi c'era l'Àlaco ma, preso da esplorazioni di zone più vicine a casa non tornai più sulle Serre, e la prima discesa torrentistica dell'Àlaco fu realizzata 10 anni più tardi da torrentisti della zona.

Foto by Michele Angileri e Domenico Riga

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