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canyon exploring with Michele Angileri

Fosso dei Ronci

Tra le bianche pieghe dei Monti Lucretili, nel versante che si affaccia alla valle dell'Aniene, si nasconde la graziosissima Forra dei Ronci, con le sue acque verdi e pulitissime, i suoi meandri levigati e la splendida vegetazione circostante.

Nome Fosso dei Ronci
Regione Lazio, Valle dell'Aniene
Centro urbano più vicino Vicovaro
Dislivello 150 m
Sviluppo 2 km
Verticale massima 8 m
Roccia Calcare
Difficoltà3
Navetta Possibile.
Esplorazione Piero Festa, Marco Ottalevi, Daniela Contini; giugno 1988

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Il Fosso dei Ronci è tra le prime forre ad essere scoperte ed esplorate nel Lazio. Si racconta che la scoperta fu casuale: Piero Festa (veterano della speleologia romana) ci si imbattè mentre andava a zonzo per i Monti Lucretili.
Allora praticamente nessuno pensava che tra le dolci e rotonde colline laziali si potessero trovare delle forre. Si riteneva che queste fossero una morfologia tipica dei luoghi aspri, quelli che hanno montagne maestose e pareti visibili da lontano.

Passato lo stupore, Piero organizzò l'esplorazione con l'aiuto di due giovani leve del suo gruppo speleologico. Nacque così la Gola dei Ronci, che per qualche anno fu l'itinerario torrentistico più conosciuto nel Lazio. O meglio, fu praticamente l'unico itinerario torrentistico conosciuto nel Lazio, e pertanto fu percorso da tutti i romani che avessero anche solo una vaga idea del significato della parola torrentismo. Altri itinerari scoperti a quel tempo (il Lacerno, Riancoli, Fosso Ravi) ci misero molti anni prima di essere conosciuti ed apprezzati dai tanti appassionati di speleologia-alpinismo-arrampicata-torrentismo. I Ronci no, ebbe subito la fama che meritava, così bello e così vicino a Roma ...

Paradossalmente fu proprio la diffusione che il torrentismo ebbe nella seconda metà degli anni '90 a far dimenticare il Fosso dei Ronci. Appena ci si rese conto che nel Lazio si trovavano molte gole e forre l'attenzione si rivolse naturalmente verso queste nuove scoperte. Contemporaneamente divennero celebri le numerose forre nell'appennino centrale, tra cui figurano diversi itinerari impegnativi, con lunghi avvicinamenti, alte cascate, forti portate idriche.
La piccola Gola dei Ronci sembrò ancora più piccola in confronto al mosaico torrentistico che si andava componendo. Passò in secondo piano, fu sminuita, poi trascurata, infine dimenticata.

Ma è e resta una bella gola.

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