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Michele Angileri

Vallone Vurghiulara

I ripidi rilievi della media valle del Trionto sono fatti di flysch, roccia composta da una successione di sottili strati di calcare marnoso, arenarie e argille. Il flysch è poco compatto, instabile: frana, si sgretola. Laddove è più compatto riesce comunque a creare pareti anche alte, ma dall'aspetto così poco stabile che mai ti verrebbe in mente di scalarle o di scenderle con la corda.
L'acqua dei torrenti, però, non si fa problemi: se lungo il suo cammino verso il mare incontra un gradino di flysch salta giù senza pensieri, così serenamente che ti fa venire voglia di seguirla, di prendere parte al suo viaggio.
Vedere l'acqua saltare giù da una parete di flysch non è facile, perché le cascate della Sila Greca sono solitamente nascoste in fondo a valloni lontani e selvaggi, ma c'è un'eccezione: vicino Ortiano c'è una bella cascata vicino alla strada, e se ti trovi a passare da quelle parti nei periodi di piena non puoi fare a meno di fermarti a godere lo spettacolo. È la Cascata della Vurghiulara, e anche se a vederla non lo diresti è alimentata da un torrente che a monte di essa presenta altre vasche e cascate incassate.

Nome Vallone Vurghiulara
Regione Calabria, Sila Greca
Centro urbano più vicino Longobucco
Dislivello 200 m
Sviluppo 1 km
Verticale massima 30 m
Roccia Flysch
Difficoltà6
Navetta No
Esplorazione Michele Angileri, Saverio Talerico; 21 aprile 2022

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

L'amico Domenico Riga oltre ad essere un grande appassionato di montagna, escursionista, sciatore, scalatore, ha anche la rara capacità di leggere il territorio e capire dove possono stare le forre. Dote questa ancora più notevole se consideriamo che Domenico pratica il torrentismo in maniera saltuaria, come parte minoritaria delle tante cose che ama fare in montagna.
Fu Domenico a suggerirmi la Vurghiulara, convinto che si trattasse di un torrente interessante. Io ne ero assai meno convinto, in verità: non mi era infatti mai capitato di passare da quelle parti col torrente attivo, e il piccolo bacino di alimentazione mi faceva pensare che lì di acqua ne passasse davvero poca nel corso dell'anno. Il tipo di roccia e l'ampiezza del bacino mi facevano ritenere che si trattasse di un torrente tipo il vicino Fosso Livari. Comunque gli dissi "andiamoci", ma il proposito non si concretizzò: io sono in Calabria per meno di 2 mesi l'anno, la maggior parte dei quali nel periodo sbagliato per un torrente come la Vurghiulara. D'inverno e in primavera c'è da fare i conti col meteo talvolta sfavorevole, con gli impegni familiari o escursionistici di entrambi, e pure con la salute che alla nostra età comincia a non essere garantita ... E da parte di entrambi non c'era chissà quale volontà di esplorare la Vurghiulara: da parte mia perché la ritenevo meno promettente di altre possibili gole della zona, da parte di Domenico ... evidentemente pure lui la riteneva meno interessante di altri possibili itinerari escursionistici!

Così tra impegni, maltempo, distrazioni, infortuni e indecisioni passano 2 anni. A Natale 2021-22 inizio finalmente a considerare la cosa in maniera più concreta e faccio una ricognizione. Nonostante l'autunno piovoso il torrente è in secca, e questo rafforza in me la convinzione che si tratti di un torrente poco interessante, comunque da esplorare per avere una conoscenza più completa della zona. A primavera del 2022 una ripresa col drone della Cascata della Vurghiulara pubblicata su Facebook ci informa che il torrente si è attivato, così dico a Domenico: "bisogna andare adesso, o chissà quando ci si ripresenteranno condizioni buone". Domenico concorda: stavolta si va. Un imprevisto però lo mette fuori gioco, e finisce che alla Vurghiulara vado assieme a Saverio. E sorprendentemente la Vurghiulara si rivela una gola acquatica, con tante vasche e cascate, e l'intuizione iniziale di Domenico si rivela giusta quantunque nessuno di noi ci avesse creduto veramente fino in fondo.

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