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Michele Angileri

Valle Conca

L'acqua percorre le cascate della piccola Valle Conca solo in primavera, allo scioglimento delle nevi. Però non è quello il momento giusto per una tranquilla discesa torrentistica: buona parte della valle è infatti soggetta alle valanghe, e a primavera il fondovalle è occupato da nevai resi instabili dall'acqua che li erode dal basso, sottoponendoli a crolli successivi. Personalmente non amo quella che taluni torrentisti chiamano "adrenalina" e che il buonsenso chiamerebbe "roulette russa", perciò prima di recarmi a Valle Conca aspetto che i nevai si siano fusi del tutto. Siccome la scomparsa dei nevai coincide con la scomparsa dell'acqua, la mia scelta comporta il percorrere Valle Conca all'asciutto.
La cosa però è tutt'altro che spiacevole, perché l'ambiente è bello e la discesa non è banale. Ne viene fuori una bella escursione tecnica tra le inconfondibili morfologie della Laga.

Nome Valle Conca
Regione Lazio, Monti della Laga
Centro urbano più vicino Amatrice
Dislivello 350 m
Sviluppo 600 m
Verticale massima 25 m
Roccia Arenaria
Difficoltà2
Navetta No
Esplorazione Prima discesa torrentistica: Michele Angileri, Andrea Pucci; ottobre 2007

 

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Ricordi

L'esplorazione delle valli e delle cascate della Laga è stata condotta principalmente dagli arrampicatori su ghiaccio. Grazie alla quota, all'esposizione ad est e alla impermeabilità del terreno, sui Monti della Laga troviamo infatti la più alta concentrazione di cascate di ghiaccio dell'intero Appennino. La ricerca di nuove cascate di ghiaccio ha spinto gli arrampicatori a percorrere le valli più nascoste e impervie. Su alcune delle cascate sono state installate protezioni su spit.

Anche la parte alta di Valle Conca è frequentata dai "ghiacciatori". Nella parte alta del torrente abbiamo trovato numerosi fix, posizionati anche dove non servono alla progressione in condizioni estive. Nella parte bassa invece (quella con le cascate più alte) non c'era alcun segno di passaggio, nessun armo.

Foto by Michele Angileri e Fabrizio Zonno

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