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Michele Angileri

Fosso Sambucaro

Una piccola facile gola acquatica con caratteristiche particolari. Il fondo dei numerosi scivoli che lo caratterizzano è infatti costituito da un travertino con ottima aderenza. L'ambiente è aperto e incorniciato da piacevole vegetazione.

Nome Fosso Sambucaro
Regione Lazio
Centro urbano più vicino Sambuci (Roma)
Dislivello 130 m
Sviluppo 300 m
Verticale massima 16 m
Roccia calcare, travertino
Difficoltà2 (autunno, inverno, primavera)
Navetta Necessaria.
Esplorazione Michele Angileri, Matteo Bordini, Maurilio Caciotosto, Andrea De Angelis, Luca Floriani, Andrea Pucci; 14 gennaio 2007

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Le esplorazioni di solito le facciamo in 2, quando va bene in 3, qualche volta in 1 ... Stavolta invece al casello di Vicovaro ci sono 9 persone per esplorare una forra! cosa sta succedendo?

Succede che questa esplorazione è l'occasione che mi sono dato per conoscere gli Zorri, un gruppo di appassionati di Natura e di Torrentismo caratterizzati da uno stile "spensierato" e giocoso. Gli Zorri praticano il torrentismo da diversi anni effettuando discese in Italia, ma anche in Corsica e perfino in Australia!
Gli Zorri seguono da qualche anno i racconti delle mie avventure su questo sito, e hanno percorso un certo numero delle gole qui qui descritte, tra cui alcuni itinerari di una certa difficoltà. Avendo letto della mia perenne ricerca di compagni di avventura "Zorro" Maurilio mi contatta per darmi la loro disponibilità a un'eventuale collaborazione. Il caso vuole che proprio in quei giorni io stia progettando l'esplorazione di una gola che sembra piuttosto facile, e dunque propongo loro di conoscerci sul campo, di fare quell'esplorazione assieme.

Ed eccoci qui. Il clima è subito affettuoso e dopo le presentazioni ci rechiamo al punto di arrivo, a valle della gola, e lí ci cambiamo. E lí uno di loro mi chiede: pensi che sia pericoloso? la corda servirà?. Non penso sia una cosa con pericoli particolari, ma la corda servirà, questo è certo! Sai, io non ho mai fatto una discesa con la corda ... Beh, allora non è il caso che tu inizi proprio qui. Un torrente sconosciuto e acquatico a gennaio non è certamente il modo giusto per accostarsi al torrentismo ...

Viene fuori che i neofiti sono due, sconosciuti al resto degli Zorri, portati lí da uno Zorro che per amicizia rinuncia anche lui alla discesa. L'esplorazione la faremo in 6.

Ci rechiamo al punto di partenza e prepariamo l'attrezzatura. L'attrezzatura degli Zorri è prevalentemente interiore, una risorsa dello spirito. Le corde, le mute, gli imbraghi, la macchina fotografica, nient'altro. Il resto l'abbiamo io e Andrea, ma non servirà. La discesa si rivelerà più facile di quanto avessi immaginato.

Nella discesa gli Zorri mostrano di essere un gruppo. Il gruppo è quell'organismo il cui comportamento è diverso da quello delle sue parti prese da sole, che ha una sorta di coscienza collettiva che sovrasta quella dell'individuo. Il gruppo è come un treno, con la locomotiva e i vagoni. Ma per l'esplorazione serve piuttosto una carovana di automobili ognuna col proprio pilota, indipendente e autonoma. Altrimenti c'è il rischio che se il primo (la "locomotiva" di quel momento) fa una mossa falsa altri (i vagoni) lo seguano.
Un gruppo quando sta assieme celebra un rito di appartenenza, la cui liturgia è fatta di gesti, di un modo di vestire, di scherzare ...

La gola scorre via in fretta, facile, piacevole, come facile e piacevole è la compagnia degli Zorri.
Che Manitù li protegga.

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