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Michele Angileri

Fosso Pozzeria

Nei pressi di Rieti, allo sbocco della valle del Salto, si trova una zona torrentistica piuttosto singolare. Per un breve tratto poderose bancate di conglomerato compatto (ma facilmente erodibile dall'acqua) appaiono ai lati della valle. Il paesaggio assume forme e colori particolari, e ogni minuscolo torrentello riesce a generare una gola. Il risultato è una altissima concentrazione di percorsi torrentistici.

Il versante destro orografico della valle del Salto nella zona dei Balzi è assai più ripido del versante sinistro. Qui troviamo pareti alte e continue, su cui sono tracciati difficili itinerari di arrampicata sportiva. I 2 torrenti che scendono a valle da destra (il Fosso Pozzeria e il Fosso Dannote) hanno andamento verticale e aperto. Percorrerli significa effettuare una serie continua di calate in corda, dall'inizio alla fine. Tanto il Pozzeria quanto il Dannote sono normalmente privi di scorrimento idrico e di vasche.

Tra i numerosi salti del Fosso Pozzeria ve ne sono due di grande bellezza. Il primo è il Gran Panorama una calata apertissima e mozzafiato, completamente nel vuoto. Il secondo è il meraviglioso salto finale di 110 m, splendidamente scavato nella roccia.

Nome Fosso Pozzeria
Regione Lazio, Balzi di Grotti
Centro urbano più vicino Grotti (Rieti)
Dislivello 250 m
Sviluppo 350 m
Verticale massima 62 m
Roccia conglomerato
Difficoltà6
Navetta Necessaria
Esplorazione Michele Angileri, Gaetano Peluso; ottobre 1997

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

A metà discesa ci affacciammo su di un salto assolutamente impressionante. Difficile valutarne l'altezza. In pratica ci si affaccia in cima ad una parete completamente strapiombante alla base della quale il torrente prosegue ripido e completamente aperto prima di gettarsi nella strettoia finale. L'armo del salto lo realizzammo su degli alberelli a sinistra, perchè in quel punto il conglomerato non ci sembrava molto adatto alla chiodatura. Ma dagli alberelli la corda non seguiva la levigata via dell'acqua, e passava sopra un aguzzo gradino di roccia posto appena sotto la partenza. Naturalmente mi accorsi della lama solo quando fui appeso e in fase di calata. E purtroppo ero appeso ad una corda singola, nel vuoto!
Ma andò tutto bene. La corda si rivelò sufficientemente robusta da non riportare danni, il salto si rivelò di "soli" 45 metri (tutti nel vuoto, dal primo all'ultimo) e siccome le corde bastavano Gaetano potè scendere in corda doppia.

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