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Michele Angileri

Fosso della Matassa

Il paese abbandonato chiamato Scoppio sorge in una posizione ben difendibile arroccato sullo sperone roccioso (lo Scoppio, appunto) in mezzo alle valli di due torrenti normalmente asciutti che si uniscono ai piedi della rupe formando il Fosso della Matassa.
Si arriva allo Scoppio percorrendo qualche chilometro di strade sterrate, praticamente deserte. Al villaggio si viene accolti dal silenzio, dal respiro della brezza, dal verde dei boschi sui ripidi fianchi della valle sottostante, da una magnifica vista sui monti dell'Appennino Umbro. Mentre si gira a piedi in quanto rimane del paese (le antiche mura, la porta d'ingresso, la chiesa, qualche casa diroccata) si assaporano pace e bellezza. Vale la pena venire qui anche senza sapere che le due valli ai piedi dello Scoppio sono in realtà due gole.
E se invece si è a conoscenza del fatto che ai piedi dello Scoppio ci sono le gole del Fosso della Matassa si può godere anche di alcune graziose cascate e degli stretti corridoi circondati da splendidi boschi mediterranei.

Nome Fosso della Matassa
Regione Umbria
Centro urbano più vicino Acquasparta
Dislivello 120 m
Sviluppo 500 m - 750 m
Verticale massima 12 m
Roccia Calcare, scaglia rosa
Difficoltà2
Navetta No
Esplorazione ???

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Conosciute fin dagli anni '90, le gole della Matassa sono state percorse da torrentisti italiani ed esteri, da esperti ma anche da principianti visto che si tratta di gole asciutte con cascate di altezza modesta.
Si tratta tuttavia di gole poco frequentate, che si percorrono in compagnia del rumore dei propri passi sulla ghiaia del greto e della brezza che soffia sugli alberi.

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