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Michele Angileri

Lacerno Superiore

La parte alta del Torrente Lacerno ha caratteristiche che la differenziano nettamente dalla parte bassa: è meno inforrata, più lunga, più lontana, più faticosa e scivolosa, molto meno acquatica (è situata a monte delle sorgenti e quindi va in secca in estate). Tutto questo fa sì che la parte alta sia molto, molto meno frequentata della parte bassa, e siccome siamo nel Lazio questo significa che non ci va mai nessuno. Se non fosse per alcune prese d'acqua e per i relativi tubi di gomma che percorrono molti tratti della gola la sensazione di lontananza e isolamento offerta da questa gola sarebbe forte.

La discesa può essere concatenata con lo splendido Lacerno Inferiore, ottenendo un itinerario molto lungo, impegnativo, faticoso e di grande soddisfazione.

Nome Lacerno Superiore
Regione Lazio Meridionale
Centro urbano più vicino Pescosolido
Dislivello 340 m
Sviluppo 1800 m
Verticale massima 23 m
Roccia Calcare
Difficoltà3
Navetta No
Esplorazione Associazione Speleologica Romana '86: 1988-1990

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Nel Lazio, nella seconda metà degli anni '80, erano pochi a conoscere il significato della parola "torrentismo", e quei pochi ritenevano che i luoghi del torrentismo fossero pochi e lontani da Roma. Il Lazio veniva invece (giustamente) ritenuto un buon terreno di ricerca speleologica. Tra i numerosi club speleologici attivi all'epoca, l'Associazione Speleologica Romana '86 (nata appunto nel 1986) effettuò ricerche anche in zone del Lazio poco battute dai gruppi. Inoltre i suoi soci amavano affiancare alla speleologia anche attività escursionistiche e archeologiche: era un'associazione abbastanza informale, dove l'attività sociale non seguiva programmi rigidi quanto piuttosto l'ispirazione del momento. La combinazione di questi fattori fece sí che i membri dell'ASR '86 si imbattessero in quelli che chiaramente erano canyon inesplorati.

Così fu l'ASR '86 a realizzare le prime esplorazioni torrentistiche nel Lazio. I membri più attivi in questo campo furono Giorgio Pintus e Tullio Dobosz. Tra le esplorazioni più importanti figurano proprio il Lacerno, il Fosso di Riancoli e il Fosso Ravi. Il torrentismo non fu mai la loro attività prevalente, ma si affiancava alla speleologia, all'escursionismo, alla ricerca archeologica, alla montagna, ...

Negli anni '90 Dobosz continuò a realizzare esplorazioni (alcune delle quali in compagnia del sottoscritto) e ripetizioni. È tra gli autori della topoguida "Gole e Canyons dell'Italia Centrale", la prima pubblicazione in ordine di tempo dedicata alle gole appenniniche.

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