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Michele Angileri

Vallone della Pietra (Golf)

Il nome Vallone della Pietra rappresenta benissimo l'ambiente di questa bella gola afluente del Lao. Si tratta infatti di un maestoso vallone incassato dove la roccia è il protagonista assoluto.
Il torrente è anche noto col nome di Golf, che si legge sui cartelli del ponte della strada per Papasidero. "Golf" è una distorsione del nome del ponte (che sulle carte è "Orfo") e non si riferisce quindi al torrente, ma ormai questo nome è entrato nella consuetudine.

Nome Vallone della Pietra (Golf)
Regione Calabria, valle del Lao
Centro urbano più vicino Papasidero
Dislivello 410 m
Sviluppo 2 km
Verticale massima 37 m
Roccia calcare
Difficoltà4 (estate)
Navetta No (possibile con fuoristrada)
Esplorazione Michele Angileri, Renato Donati; 22 agosto 2002

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Nei primi anni '90 Riccardo Hallgass aveva una battuta ricorrente. Quando arrancavamo su per tracce di sentiero in mezzo ai rovi, con zaini che parevano macigni, cotti dal caldo e zuppi di sudore, stanchi ancor prima di iniziare la discesa, alle spalle una notte quasi insonne per l'ansia di quello che avremmo potuto trovare dentro la gola (fango? freddo? roccia franosa?), completamente soli in un ambiente aspro e sconosciuto, in quei momenti Riccardino diceva: ma perché non cambiamo sport? pensa al golf! due passi per prati tosati, un tiro e a fianco a te il tizio che ti porta la mazza. Letteralmente non porti una mazza, quello si che è lo sport per i tipi fighi, dammi retta!
Beh, caro Riccardo, questo Golf è in tutto uguale alle nostre passate fatiche. Inizia con una sterrata non percorsa da chissà quanti anni, rovinata dalle piogge e invasa da arbusti e spini. Gli zaini sono macigni, e il sole ci spreme come limoni, facendoci capire che un litro e mezzo di bevande a testa sarà troppo poco per questa gola.
Ma oggi come allora la gola è bella, maestosa, un duro angolo di paradiso, lunga, e le ore passano lente perché la stanchezza ci prende sempre di più, e sul salto più alto non sappiamo se le corde arrivano, e ...
... eccoci alla fine, con negli occhi e nel cuore questo luogo che non dimenticheremo mai.

Foto e video by Michele Angileri e Andrea Pucci

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