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Michele Angileri

Fossaceca

Sulla bastionata settentrionale del gruppo del Gran Sasso, che si sviluppa dal paretone del Corno Grande fino alla grande parete del Monte Camicia, troviamo un'alta concentrazione di percorsi torrentistici, per lo più lunghi e impegnativi. D'altronde siamo sul gruppo montuoso più alto e imponente dell'Appennino, una bastionata che svetta ripida e rocciosa 2000 m sopra i terreni circostanti, fermando i gelidi venti balcanici e catturando grandi quantità di neve, che alimentano copiose sorgenti perenni e danno vita a numerosi corsi d'acqua. Siamo insomma in un ambiente con caratteristiche eccezionali.

Tra i fiumi che si originano dalla bastionata del Gran Sasso troviamo il Ruzzo, che nasce nel settore compreso tra il Monte Brancastello e il Monte Prena. Le sue numerose e copiose sorgenti sono state captate negli anni '30 con la realizzazione dell'arditissimo Acquedotto del Ruzzo. Ma oltre alle sorgenti l'acquedotto cattura le acque che scorrono nelle forre dei torrenti verticali che costituiscono la parte alta del Ruzzo. Di queste forre la più imponente è nota come Fossaceca.

Dagli anni '90 la Fossaceca è meta di discese torrentistiche, divenendo il canyon più frequentato del Gran Sasso. A dispetto delle captazioni la forra possiede scorrimento idrico perenne (forse la parte inferiore della Fossaceca non sarebbe percorribile se non ci fossero le captazioni, perché la portata sarebbe eccessiva!). L'itinerario di avvicinamento non è particolarmente lungo o faticoso, e inoltre uno dei sentieri di accesso alle captazioni offre una comoda via d'uscita che consente di interrompere a metà la discesa (in effetti gran parte dei frequentatori della Fossaceca si limitano a percorrere la parte alta, uscendo dal sentiero di servizio dell'acquedotto). Le cascate della Fossaceca, poi, non sono molto alte, e nonostante siano inforrate offrono spesso una magnifica vista panoramica sulle colline abruzzesi.

La Fossaceca è dunque un itinerario dalle caratteristiche molto particolari, che a ragione è divenuto una classica del torrentismo in Italia Centrale.

Nome Fossaceca
Regione Abruzzo, Gran Sasso
Centro urbano più vicino Isola del Gran Sasso d'Italia
Dislivello 520 m
Sviluppo 1300 m
Verticale massima 32 m
Roccia calcare
Difficoltà6
Navetta No
Esplorazione Parte alta: G. Cicconi, C. Di Cecco, M. Iannuccelli; 9 settembre 1990
Parte bassa: G. Antonini, P. Grillantini; 28 agosto 1994

 

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Ricordi

Quando il torrentismo in Italia Centrale iniziò a diffondersi (nella seconda metà degli anni '90) quelli che ambivano ad essere o a sentirsi "forti" scendevano le allora poco conosciute gole del Gran Sasso e poi raccontavano ... Raccontavano, tra l'altro, della temibile Fossaceca, dove "l'acqua ti cade tutta sulla testa" (!!), una gola "di notevole impegno, riservata a squadre tecnicamente preparate" ... E qualcuno sottintendeva che fosse nettamente più difficile delle gole che io, Michele, ero solito esplorare.
Io, da sempre rispettoso delle esigenze di autostima del prossimo, annuivo sorridendo. Un'esplorazione, quantunque fatta in un canyon facile, è quasi sempre più difficile e complessa di una ripetizione, ma se uno questa cosa non la capisce da sé non è possibile fargliela capire.
E comunque il punto focale della mia attività torrentistica non è mai stato la difficoltà di un itinerario ma piuttosto la curiosità che spinge verso percorsi inesplorati unita alla ricerca della bellezza. Così negli anni ho continuato ad andare dove mi portava la mia curiosità, sostanzialmente indifferente a "l'estremo". Siccome le gole mi piacciono tutte mi dicevo "ma si, prima o poi andrò anche a Fossaceca" e andavo altrove.

Nel frattempo, però, anche "l'estremo" si spostava altrove: non era più di casa a Fossaceca! "L'estremo" si sposta per sua natura, ha bisogno di andare in un luogo che è stato visto da pochi, perché se ci vanno tutti che "estremo" è?
Così quando molti anni dopo capitai a Fossaceca questa aveva smesso da tempo di essere "estrema", e potei constatare di persona che non lo era, anzi non lo era mai stata (se non per gli esploratori).
Ma per me che un itinerario sia facile o no non costituisce un problema. Non faccio come quelli che quando scendono una gola facile hanno bisogno di parlarne guardandola dall'alto del piedistallo del loro "curriculum torrentistico", confrontandola con le cose "difficili" che hanno fatto, quasi a volersi scusare per essersi "abbassati" a fare una cosa "semplice".
A me la Fossaceca è piaciuta: punto.

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