cookieless, no-ads, no threats canyon exploring with
Michele Angileri

Torrente Ervavulo

Situata nella parte mediana del torrente Uria, la celebre Cascata dell'Inferno è una delle più belle della Calabria. Il suo potente getto d'acqua precipita da 25 metri d'altezza dentro una gola stretta e maestosa scavata nello gneiss. Lo scenario prodotto dalla cascata ha qualcosa di irreale che non si riesce a rendere attraverso una fotografia o un filmato.

In questa parte di Calabria diversi tratti di uno stesso torrente hanno nomi diversi. Così la parte più a monte del torrente Uria è chiamata Torrente Campanaro mentre la parte mediana, quella in cui si trova la Cascata dell'Inferno, è detta Torrente Ervavulo. A monte della cascata il torrente percorre una bella e facile forra che la gente del posto chiama Gola dell'Inferno.

L'itinerario descritto in questa scheda illustra la discesa della Gola dell'Inferno e ha il suo momento culminante nella discesa della cascata omonima.

Nome Torrente Ervavulo
Regione Calabria, Sila
Centro urbano più vicino Sersale
Dislivello 80 m
Sviluppo 800 m
Verticale massima 28 m
Roccia Gneiss
Difficoltà4
Navetta No
Esplorazione Prima discesa torrentistica: Michele Angileri, Antonio Trocino; 25 agosto 2011

 

Descrizione dettagliata: immettere il codice di accesso  
Cliccate qui per acquistare un codice di accesso
Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Prima di percorrere il torrente Ervavulo avevo visto su Internet numerose foto e video della Cascata dell'Inferno. In generale le foto possono dire poco a chi non abbia una certa esperienza riguardo a gole e cascate. Io che ho visto e disceso tante, tante cascate e gole nel corso della mia vita mi ritengo in grado di comprendere le caratteristiche di una cascata anche da un insieme di fotografie, e dunque sapevo ciò che mi aspettava, o almeno così pensavo.

Quando mi sono affacciato sull'orlo della cascata dell'Inferno mi sono reso conto che quella particolare realtà superava l'esperienza e l'immaginazione. Il feeling di quel luogo era qualcosa di sorprendente, di stupefacente. Mentre scrivo rivivo quelle sensazioni, quello stupore. Lo rivedo da ogni angolazione: dall'alto, dall'orlo, dal getto, dalla vasca terminale, dalla spiaggetta.

Un luogo incredibile. Non ci sono parole.

Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved.