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Michele Angileri

Riu Buddidorgiu

Situata sul bordo orientale dell'altopiano di Quirra, la valle del Rio Buddidorgiu è un ambiente che stupisce per le forme e i colori inusuali. Si tratta di uno degli ambienti più belli e incontaminati che si possano immaginare.

La discesa integrale del Rio Buddidorgiu richiede l'uso di corde e mute. Senza attrezzature è possibile tuttavia raggiungere alcuni punti suggestivi del torrente, come la cascata del ramo destro e le vasche del tratto inferiore, che sono da tempo meta di itinerari escursionistici. Con brevi tratti di arrampicata è possibile anche raggiungere il Fungo, uno dei punti più caratteristici della gola di Buddidorgiu.

L'itinerario descritto in questa scheda inizia dal ramo sinistro, il più remoto dei due rami sorgentizi del Rio Buddidorgiu.

Nome Riu Buddidorgiu
Regione Sardegna, Salto di Quirra
Centro urbano più vicino Perdasdefogu
Dislivello 330 m
Sviluppo 5 km
Verticale massima 50 m
Roccia Calcare, metarenarie, scisti
Difficoltà4
Navetta Possibile
Esplorazione Michele Angileri, Guido Biavati, Gianluca Masala, Elisabetta Pinna: 2 aprile 2011

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

Cos'è la realtà? come si forma la percezione della realtà?

Qual'è la realtà: quella che osserviamo, sperimentiamo o quella che ci viene riferita da questa o quella fonte giornalistica o giudiziaria?

Le vedete le foto? questo è veramente uno degli ambienti più belli e incontaminati che si possa vedere. Io posso testimoniarlo.
Li leggete i giornali? questo è un territorio pesantemente contaminato, dove la gente che ci vive si ammala e muore.
La seguite la cronaca giudiziaria? sta per iniziare un processo per disastro ambientale a carico dei militari del poligono del Salto di Quirra. Secondo l'accusa le attività del poligono militare avrebbero causato la dispersione nell'ambiente di sostanze tossiche in misura tale da aumentare in maniera significativa il rischio di patologie tumorali.

Sulla "Sindrome di Quirra" si è alzato un polverone pazzesco, accentuato e alimentato dall'inchiesta giudiziaria e dai suoi sviluppi.
In questi casi i giudici concludono sempre con la formula: "la vicenda merita di essere approfondita con un processo". Il processo sarà il luogo dove verranno valutati gli elementi di accusa e quelli di difesa. Poi ci sarà la sentenza.

Quello che però interessa alla magistratura è diverso da ciò che interessa a me. Alla magistratura interessa appurare se qualcuno abbia commesso reati. A me interessa che il territorio di Quirra sia rimasto sano e sostanzialmente incontaminato. E ne sono profondamente convinto: è globalmente sano e incontaminato.

Ovviamente non sto parlando delle aree ristrette dove vengono provati esplosivi e propellenti. Mi pare assolutamente probabile che in quei punti il terreno abbia subito alterazioni del suo stato naturale, cioè che sia in qualche misura contaminato. Magari quella misura è la stessa che si ritroverebbe in qualunque altra area di sparo dei poligoni militari, o forse è maggiore, non saprei.
Inoltre non ritengo impossibile che, nel realizzare taluni test, qualcuno abbia più o meno sporadicamente (o sistematicamente) ignorato (consapevolmente o inconsapevolmente) alcune misure di sicurezza esponendo a sostanze tossiche il personale o il bestiame che pascolava nelle vicinanze: sarà il processo a dirci se questo è avvenuto o no e a stabilire se la salute di qualcuno è stata danneggiata.

Ma la "Sindrome di Quirra" di cui parlano i giornali è ben altra cosa: è la pesante contaminazione di un'area molto vasta, che risulterebbe contaminata al punto da far ammalare la popolazione.
Io sono convinto che la "Sindrome di Quirra" non esiste. La mia convinzione è fondata su 3 tipi di elementi.

  1. Ciò che si vede. Di ambienti ne ho visti tanti: Quirra appare come l'esatto opposto di un ambiente contaminato. Le foto possono darvi un'idea di quanto sto dicendo, ma vi assicuro che dal vivo quei posti sono ancora più belli di come appaiono in foto.
  2. I dati epidemiologici, gli studi sul bestiame, le analisi ambientali. I dati sui tumori mostrano un'incidenza inferiore alla media nazionale, come, appunto, ci si può aspettare da un ambiente incontaminato. Le analisi condotte dalla Regione Sardegna attestano l'assenza di contaminazione nel bestiame che pascola nell'area del poligono. Le analisi delle acque sorgive (utilizzate anche per alimentare gli acquedotti comunali) non hanno mai mostrato parametri fuori dalla norma. Le analisi sui campioni di terreno nella aree circostanti il poligono non hanno trovato nulla di anomalo.
    Una valanga di dati scientifici, provenienti da una pluralità di fonti.
    (Per giunta, nell'estate del 2012, i media hanno diffuso la notizia che la famiglia più longeva del mondo vive proprio a Perdasdefogu: 818 anni per 9 fratelli viventi!! certificato dal Guinnes World Record!)
  3. La forma e il colore della notizia. Questo forse non lo capirete: le notizie infondate hanno una "forma" e un "colore" particolare che permette di riconoscerle anche senza avere conoscenza dei fatti.
    Una notizia allarmante si propaga tra la popolazione e sui media in modi molto diversi a seconda che sia vera o falsa. Chi, come me, malauguratamente, ha avuto esperienza di notizie false a forte allarme sociale (mi riferisco alla caccia alle streghe di Rignano Flaminio) poi le riconosce subito, dalla "forma" e dal "colore".
    Ma anche una notizia falsa può produrre effetti reali e pesantissimi (la strega non esiste, ma viene uccisa; l'avvelenamento non c'è ma la zona subisce la maledizione dell'annientamento economico; ...). Di questo il nostro sistema giudiziario sembra non avere ancora consapevolezza.

A giugno 2014 arrivano i risultati dell'ennesima perizia, disposta stavolta dal Giudice dell'Udienza Preliminare (l'atto che prelude al processo vero e proprio). Il "superperito" è netto e tranciante: la situazione interna nei poligoni (di Perdasdefogu e di Capo San Lorenzo, ndr) anche nelle aree a più intensa attività militare, non è paragonabile a quella esistente in siti contaminati riconosciuti nel paese come siti di interesse nazionale, quali ad esempio Porto Torres, Gela e Porto Marghera.

Per la serie: ma voi, giornalisti, procuratori, complottisti, voi un posto inquinato l'avete mai visto?

Ancora: Non c’è evidenza che l’uranio dei campioni sia diverso dall’uranio naturale, (...) i valori di uranio e torio dentro e fuori dal poligono di Quirra, risultano di gran lunga inferiori ai valori considerati limite (...) E questo, ribadisce a pagina 39 l’esperto, dimostra l’assenza di un significativo rischio radiologico dentro e fuori il poligono, se non addirittura la condizione di non rilevanza radiologica.
Come potrebbe essere diverso? i dati epidemiologici riferiscono una incidenza di tumori inferiore alle medie nazionali, e a Perdasdefogu vivono le persone più longeve d'Italia: logico che anche l'esposizione alla radioattività (che esiste in natura) sia inferiore alla media nazionale ...

Scrive Valeria Gianoglio su La Nuova Sardegna:
Al superperito (la perizia) è costata un anno intero trascorso tra carte, prelievi e analisi certosine: 129 campioni prelevati dal suolo. Centodieci dei quali nel poligono, mentre 19 all’esterno. Sette campioni di acque, e sei carotaggi. Una mole di lavoro che di fatto rende quello di Perdasdefogu, il poligono più analizzato del mondo. Perché nel corso di questi cinque anni di inchiesta, al suo interno, è stato analizzato tutto: persino le api o le civette.


Foto by Michele Angileri e Guido Biavati

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