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Michele Angileri

Fossato dell'Aratro

Nel Lazio la costa del Mar Tirreno è bassa e sabbiosa ovunque tranne che nella parte meridionale, laddove i Monti Aurunci si affacciano sulla costa dei comuni di Sperlonga e Gaeta generando un paesaggio di scogliere e spiaggette chiuse da falesie. Le numerose e imponenti pareti che guardano al mare e al promontorio del Circeo (che da qui appare come un'isola in mezzo al mare) costituiscono uno dei principali luoghi dell'arrampicata sportiva nell'Italia Centrale.

I Monti Aurunci sono fortemente carsificati, e ciò li rende un luogo ideale anche per la speleologia. Le acque superficiali, però, sono sostanzialmente assenti. I torrenti portano acqua solo in caso di precipitazioni eccezionali, e questo significa che possono passare anni prima che sul greto di un torrente scorra di nuovo dell'acqua. Quando ciò accade si tratta quasi sempre di fenomeni ad alta energia, onde di piena che spazzano via la vegetazione che nel frattempo ha ricoperto ogni cosa, facendo riapparire le rocce bianche del greto.

In qualche caso le valli di questi torrenti sono dei veri e propri canyon, come nel caso del Fossato dell'Aratro. Il nome, datogli anticamente dai pastori, ne descrive perfettamente l'aspetto: un solco tra le rotonde colline calcaree che sembra tracciato da un gigantesco aratro.

Nome Fossato dell'Aratro
Regione Lazio (Ciociaria)
Centro urbano più vicino Gaeta
Dislivello 155 m
Sviluppo 3500 m
Verticale massima 2 m
Roccia Calcare
Difficoltà1
Navetta No
Esplorazione Michele Angileri, Mauro Cipressa, Andrea Pucci; 29 gennaio 2012

 

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Ricordi

La giornata ideale per esplorare un canyon come l'Aratro era una di quelle giornate in cui non puoi fare altro, una giornata gelida di un inverno siccitoso. Mi dissi: "Siamo vicini al mare: se non troveremo una forra troveremo almeno un po' di tepore".

Trovammo begli scorci sul mare, una splendida sughereta e un bell'itinerario escursionistico, privo di difficoltà tecniche ma tutt'altro che banale.

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